Ep. 163 - Papale papale -"Salvezza"
Francesco, Angelus 21 agosto 2016
L’evangelista Luca racconta che Gesù è in viaggio verso Gerusalemme e durante il percorso viene avvicinato da un tale che gli pone questa domanda: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?» (Lc 13,23). Gesù non dà una risposta diretta, ma sposta il dibattito su un altro piano, con un linguaggio suggestivo, che all’inizio forse i discepoli non capiscono: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno» (v.24). Con l’immagine della porta, Egli vuol far capire ai suoi ascoltatori che non è questione di numero – quanti si salveranno - , non importa sapere quanti, ma è importante che tutti sappiano quale è il cammino che conduce alla salvezza.
Tale percorso prevede che si attraversi una porta. Ma, dov’è la porta? Com’è la porta? Chi è la porta? Gesù stesso è la porta.
Giovanni XXIII, discorso agli infermi convenuti nella Basilica Vaticana 19 marzo 1959
Per ricavare dalla meditazione della Croce tutto il frutto spirituale promesso alla sofferenza cristiana, occorre avere in voi il dono della grazia, che è la vita propria dell'anima cristiana. Nella grazia troverete forza, non solo di accettare le sofferenze con rassegnazione, ma di amarle come le amarono i Santi; i vostri dolori non andranno perduti, ma potranno unirsi ai dolori del Crocifisso, ai dolori della Vergine, la più innocente delle creature; e la vostra vita potrà così diventare veramente conforme alla immagine del Figlio di Dio, re dei dolori, e la più sicura via per il Cielo.
Ma vi è di più. La Passione di Gesù vi rivelerà altresì la fecondità immensa della sofferenza per la santificazione delle anime e la salvezza del mondo. Mirate ancora il Divin Salvatore Crocifisso! Con le sue parole e con i suoi esempi egli ha ammaestrato gli uomini, coi suoi miracoli li ha beneficati, ma soprattutto è stato con la sua Passione e la sua Croce che ha salvato il mondo.
Pio XII, discorso ai fedeli di Roma 10 febbraio 1952
Ed ora è tempo, diletti figli! È tempo di compiere gli altri definitivi passi; è tempo di scuotere il funesto letargo; è tempo che tutti i buoni, tutti i solleciti dei destini del mondo, si riconoscano e serrino le loro file; è tempo di ripetere con l'Apostolo: «Hora est iam nos de somno surgere» (Rom. 13, 2): È ora che ci svegliamo dal sonno, poiché vicina è adesso la nostra salvezza!
È tutto un mondo, che occorre rifare dalle fondamenta, che bisogna trasformare da selvatico in umano, da umano in divino, vale a dire secondo il cuore di Dio. Da milioni di uomini si invoca un cambiamento di rotta, e si guarda alla Chiesa di Cristo come a valida ed unica timoniera, che, nel rispetto della umana libertà, possa essere alla testa di così grande impresa, e s'implora la guida di lei con aperte parole, e anche più con le lacrime già versate, con le ferite ancora doloranti, additando gli sterminati cimiteri, che l'odio organizzato ed armato ha disteso sui continenti.
Giovanni Paolo I, udienza generale 20 settembre 1978
Dio è onnipotente, Dio mi ama immensamente, Dio è fedele alle promesse. Ed è Lui, il Dio della misericordia, che accende in me la fiducia; per cui io non mi sento né solo, né inutile, né abbandonato, ma coinvolto in un destino di salvezza, che sboccherà un giorno nel Paradiso.
(...) Qualcuno dirà: ma se io sono povero peccatore? Gli rispondo come risposi a una signora sconosciuta, che s'era confessata da me molti anni fa. Essa era scoraggiata, perché - diceva - aveva avuta una vita moralmente burrascosa. Posso chiederle - dissi - quanti anni ha? - Trentacinque. - Trentacinque! Ma lei può viverne altri quaranta o cinquanta e fare ancora un mucchio di bene. Allora, pentita com'è, invece che pensare al passato, si proietti verso l'avvenire e rinnovi, con l'aiuto di Dio, la sua vita.
Giovanni Paolo II, Angelus 4 dicembre 1983
La salvezza scende dal cielo, ma germoglia anche dalla terra. (...) La storia della salvezza, che è storia di un’alleanza con Dio, si svolge in un dialogo tra di lui e il suo popolo. Tutto è parola e risposta. Alla parola creatrice e salvifica di Dio deve seguire la risposta di fede dell’umanità. Questa logica è presente in sommo grado nell’evento fondamentale della salvezza, l’Incarnazione del Figlio di Dio.