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2024.02.15 Papaple Papale CREDERE

Ep. 186- Papale papale -"Credere"

Paolo VI, Angelus 9 gennaio 1972

Credere bisogna; credere che da questo spirituale contatto deve derivare la luce interiore e la norma superiore della nostra maniera di pensare e di agire.

Non è cosa semplice, anche perché siamo tutti pressati a prescindere dalla nostra fede religiosa, e a comportarci come se noi non la avessimo, o come se essa non avesse alcuna importanza effettiva e pratica. Invece no: il cristianesimo, al quale dobbiamo essere grati e fieri di appartenere, altro non è, nella vita vissuta, che un fatto di coerenza: bisogna vivere non senza fede, o puramente con una fede dormiente e inoperante; ma dobbiamo vivere traendo dalla fede il principio logico e realistico della nostra esistenza.

Giovanni Polo I, udienza generale 13 settembre 1978

Bisogna dire: Signore, sì! Subito! Questa è la fede. Rispondere con generosità al Signore. Ma chi è che dice questo sì? Chi è umile e si fida di Dio completamente! ».

Mia madre mi diceva quand'ero grandetto: da piccolo sei stato molto ammalato: ho dovuto portarti da un medico all'altro e vegliare notti intere; mi credi? Come avrei potuto dire: mamma non ti credo? Ma sì che credo, credo a quello che mi dici, ma credo specialmente a te. E così è nella fede. Non si tratta solo di credere alle cose che Dio ha rivelato ma a Lui, che merita la nostra fede, che ci ha tanto amato e tanto fatto per amore nostro. 

Benedetto XVI, udienza generale 24 ottobre 2012

Che cosa significa credere oggi? In effetti, nel nostro tempo è necessaria una rinnovata educazione alla fede, che comprenda certo una conoscenza delle sue verità e degli eventi della salvezza, ma che soprattutto nasca da un vero incontro con Dio in Gesù Cristo, dall’amarlo, dal dare fiducia a Lui, così che tutta la vita ne sia coinvolta.

(...) Credere è affidarsi in tutta libertà e con gioia al disegno provvidenziale di Dio sulla storia, come fece il patriarca Abramo, come fece Maria di Nazaret. La fede allora è un assenso con cui la nostra mente e il nostro cuore dicono il loro «sì» a Dio, confessando che Gesù è il Signore. E questo «sì» trasforma la vita, le apre la strada verso una pienezza di significato, la rende così nuova, ricca di gioia e di speranza affidabile.

Giovanni Paolo II, udienza generale 1 maggio 1985

Riassumiamo di nuovo che cosa significa “credere”. Credere in modo cristiano significa precisamente: essere introdotti dallo Spirito Santo in tutta intera la verità della divina rivelazione. Vuol dire: essere una comunità di fedeli aperti alla parola del Vangelo di Cristo. L’una e l’altra cosa è possibile in ogni generazione, poiché la viva trasmissione della divina rivelazione, contenuta nella tradizione e nella Sacra Scrittura, perdura integra nella Chiesa grazie allo speciale servizio del magistero, in armonia col senso soprannaturale della fede del popolo di Dio.

Francesco, Angelus 9 agosto 2015

Non basta incontrare Gesù per credere in Lui, non basta leggere la Bibbia, il Vangelo - questo è importante!, ma non basta -; non basta nemmeno assistere a un miracolo, come quello della moltiplicazione dei pani. Tante persone sono state a stretto contatto con Gesù e non gli hanno creduto, anzi, lo hanno anche disprezzato e condannato. E io mi domando: perché, questo? Non sono stati attratti dal Padre? No, questo è accaduto perché il loro cuore era chiuso all’azione dello Spirito di Dio.

10 giugno 2024