Ep. 198- Papale papale -"Esami"
Paolo VI, Angelus 4 luglio 1971
Questa è la stagione degli esami; degli esami scolastici e universitari; tutti lo sappiamo; e la rilevanza statistica degli interessati - degli studenti specialmente, degli insegnanti e delle famiglie -, con la pubblicità che ora circonda questo momento della formazione culturale, ha fatto degli esami un avvenimento, in certa misura, di interesse comune. Anche Noi ne sentiamo l’attrattiva e ne valutiamo l’importanza. Per due motivi specialmente: il primo, per l’occasione che si offre anche a Noi di scendere spiritualmente in mezzo a tanta gioventù impegnata negli studi, e di salutarla lietamente con la immensa simpatia, che ce la rende sempre carissima, e per esprimerle cordialmente l’augurio che la prova degli scrutini e degli esami sia felice. (...) Il secondo motivo del Nostro interesse per questa fase degli esami nasce dalla riflessione ch’essa provoca negli animi giovanili; la quale comporta un loro altro esame, interiore questo e personale, un giudizio cioè, forse ancora implicito e sommario, sul valore della vita, sull’orientamento che le deve dare pienezza di significato e di vigore. Esami e vacanze possono essere momenti decisivi per la coscienza giovanile.
Giovanni Paolo II, discorso ai docenti e agli studenti dell’Università di Ferrara 23 settembre 1990
È vero che si preferirebbe avere già gli esami dietro di sé, ma d’altra parte è anche vero, e questo comprova l’esperienza di chi è già stato studente come lo sono stato io, che non si finisce mai di essere studente, si rimane studente per tutta la vita. E durante tutta la vita si devono anche fare gli esami. Vi dico questo per consolarvi, perché il ritrovarsi come studente, anche nei miei anni, per esempio, negli anni più avanzati, ci dà una gioia, ci fa ritornare a questa età giovanile in cui davvero si era studenti. Vorrei indirizzare queste parole a tutti i presenti, a tutti gli studenti dell’Università di Ferrara, augurando loro un ottimo esito degli esami universitari come anche di tutti gli esami che li attendono nella vita.
Francesco, udienza generale 19 ottobre 2022
Anche le vite dei santi costituiscono un aiuto prezioso per riconoscere lo stile di Dio nella propria vita: consentono di prendere familiarità con il suo modo di agire. Alcuni comportamenti dei santi ci interpellano, ci mostrano nuovi significati e nuove opportunità. È quanto accadde, per esempio, a Sant’Ignazio di Loyola. Quando descrive la scoperta fondamentale della sua vita, aggiunge una precisazione importante, e dice così: «Dall’esperienza aveva dedotto che alcuni pensieri lo lasciavano triste, altri allegro; e a poco a poco imparò a conoscere la diversità dei pensieri, la diversità degli spiriti che si agitavano in lui» (Autob., n. 8). Conoscere cosa succede dentro di noi, conoscere, stare attenti.
Il discernimento è la lettura narrativa dei momenti belli e dei momenti bui, delle consolazioni e delle desolazioni che sperimentiamo nel corso della nostra vita. Nel discernimento è il cuore a parlarci di Dio, e noi dobbiamo imparare a comprendere il suo linguaggio. Chiediamoci, alla fine della giornata, per esempio: cosa è successo oggi nel mio cuore? Alcuni pensano che fare questo esame di coscienza è fare la contabilità dei peccati che hai fatto - ne facciamo tanti -, ma è anche chiedersi “Cosa è successo dentro di me, ho avuto gioia? Cosa mi ha portato la gioia? Sono rimasto triste? Cosa mi ha portato la tristezza? E così imparare a discernere cosa succede dentro di noi.
Benedetto XVI, udienza generale 1 luglio 2009
Molti di voi, cari amici, avranno in questi mesi la possibilità di trascorrere un periodo di vacanze, ed auguro che per tutti sia sereno e proficuo. Ma ci sono anche molti che, per diverse ragioni, non potranno usufruire delle ferie. Giunga a voi, cari fratelli e sorelle, il mio affettuoso saluto con l’auspicio che non vi manchino la solidarietà e la vicinanza delle persone care. Un pensiero speciale rivolgo infine ai giovani che in questi giorni stanno sostenendo gli esami, ed assicuro per ciascuno un ricordo nella preghiera. Su tutti vegli con il suo amore il Signore che ora invochiamo con il canto del Pater noster.