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2024.02.15 Papaple Papale SAMARITANO

Ep. 182- Papale papale -"Samaritano"

Benedetto XVI, Angelus 15 luglio 2007

La liturgia ci invita a riflettere sulla celebre parabola del buon samaritano (cfr Lc 10,25-37), che introduce nel cuore del messaggio evangelico: l'amore verso Dio e l'amore verso il prossimo. Ma chi è il mio prossimo? - chiede l'interlocutore a Gesù. E il Signore risponde ribaltando la domanda, mostrando, attraverso il racconto del buon samaritano, che ciascuno di noi deve farsi prossimo di ogni persona che incontra. "Va' e anche tu fa' lo stesso!" (Lc 10,37). Amare, dice Gesù, è comportarsi come il buon samaritano. Noi sappiamo, del resto, che Buon Samaritano per eccellenza è proprio Lui: pur essendo Dio, non ha esitato ad abbassarsi sino a farsi uomo e a dare la vita per noi. L'amore è dunque il "cuore" della vita cristiana; infatti solo l'amore, suscitato in noi dallo Spirito Santo, ci rende testimoni di Cristo.

Paolo VI, Santa Messa a Pomezia 29 agosto 1965

Non vogliate indulgere ai contrasti sociali, politici, ideologici che esacerbano gli animi e dividono il consorzio umano in rive opposte, l’una contraria all’altra.  Non basate la vostra città sul labile scopo del godimento terreno, del piacere, del vizio. Giammai così.

Su che cosa dunque dovete fondarla? Ce lo dice il brano del Vangelo testé letto, quello del Buon Samaritano: di colui che s’accorge che c’è chi soffre vicino a sé; che avverte come qualcuno durante il proprio itinerario ha bisogno di lui; si accorge degli altri. Che cosa vuol dire accorgersi degli altri e mettersi al loro servizio? Vuol dire amare, vuol dire organizzare la società sull’amore cristiano. E chi può dare la forza di uscire da noi stessi per occuparci degli altri?

Cristo benedetto, Cristo Signore, figliuoli! Egli soltanto può trasformare l’egoismo, l’odio, l’aspirazione, tante volte inetta e manchevole per indispensabile armonia, in una vera socialità buona, amica, ordinata, felice, perfetta.

Giovanni Paolo II, Angelus 7 settembre 1997

Mi è caro, in questo momento di preghiera, ricordare la cara sorella Madre Teresa di Calcutta, che due giorni fa ha concluso il suo lungo cammino terreno.

(...) Carissimi Fratelli e Sorelle, questa Suora universalmente riconosciuta come Madre dei poveri, lascia un esempio eloquente per tutti, credenti e non credenti.

(...)Madre Teresa non perdeva occasione per sottolineare in ogni modo l'amore per la vita. Sapeva per esperienza che la vita acquista tutto il suo valore, pur in mezzo a difficoltà e contraddizioni, quando incontra l'amore. E seguendo il Vangelo, si è fatta "buon Samaritano" d'ogni persona che ha incontrato, d'ogni esistenza in crisi, sofferente e disprezzata.

Francesco, momento di preghiera per i migranti e i rifugiati, 19 ottobre 2023

Le rotte migratorie del nostro tempo sono popolate da uomini e donne feriti e lasciati mezzi morti, da fratelli e sorelle il cui dolore grida al cospetto di Dio. Spesso sono persone che scappano dalla guerra e dal terrorismo, come vediamo purtroppo in questi giorni.

Anche oggi, come allora, c’è chi vede e passa oltre, sicuramente dandosi una buona giustificazione, in realtà per egoismo, indifferenza, paura. Questa è la verità. Invece, cosa dice il Vangelo di quel samaritano? Dice che vide quell’uomo ferito e ne ebbe compassione (v. 33). Questa è la chiave. La compassione è l’impronta di Dio nel nostro cuore. Lo stile di Dio è vicinanza, compassione e tenerezza: questo è lo stile di Dio. E la compassione è impronta di Dio nel nostro cuore. Questa è la chiave. Qui c’è la svolta. Infatti da quel momento la vita di quel ferito comincia a risollevarsi, grazie a quell’estraneo che si è comportato da fratello. E così il frutto non è solo una buona azione di assistenza, il frutto è la fraternità.

04 giugno 2024