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Ep. 235 - Papale papale -"Perdono"

Giovanni Paolo II, udienza generale 21 ottobre 1981

Il perdono! Cristo ci ha insegnato a perdonare. Molte volte e in vari modi Egli ha parlato di perdono. Quando Pietro gli chiese quante volte avrebbe dovuto perdonare al suo prossimo, "fino a sette volte?", Gesù rispose che doveva perdonare "fino a settanta volte sette" (Mt 18,21s). Ciò vuol dire, in pratica, sempre: infatti il numero "settanta" per "sette" è simbolico, e significa, più che una quantità determinata, una quantità incalcolabile, infinita. Rispondendo alla domanda su come bisogna pregare, Cristo pronunciò quelle magnifiche parole indirizzate al Padre: "Padre nostro che sei nei cieli"; e tra le richieste che compongono questa preghiera, l’ultima parla del perdono: "Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo" a coloro che sono colpevoli nei nostri riguardi (= "ai nostri debitori"). Infine Cristo stesso confermò la verità di queste parole sulla Croce, quando, volgendosi al Padre, supplicò: "Perdonali!", "Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno" (Lc 23,34).

Benedetto XVI, Santa Messa 15 maggio 2005

Al suo soffio, al dono dello Spirito Santo, il Signore collega il potere di perdonare. Abbiamo udito in precedenza che lo Spirito Santo unisce, infrange le frontiere, conduce gli uni verso gli altri. La forza, che apre e fa superare Babele, è la forza del perdono. Gesù può donare il perdono ed il potere di perdonare, perché egli stesso ha sofferto le conseguenze della colpa e le ha dissolte nella fiamma del suo amore. Il perdono viene dalla croce; egli trasforma il mondo con l’amore che si dona. Il suo cuore aperto sulla croce è la porta attraverso cui entra nel mondo la grazia del perdono. E soltanto questa grazia può trasformare il mondo ed edificare la pace.

Giovanni XXIII, Angelus 25 dicembre 1962

A Betlemme, diletti figli, è l'inizio del nuovo corso della storia, per una più grande irradiazione della civiltà di ciascun popolo : ma questo corso è affidato alla responsabilità di ciascuno di noi.

Di fatto, per la legge naturale della solidarietà e per la dottrina cristiana del corpo mistico, la dignità umana, la libertà e la giustizia dipendono da tutti noi nell'insieme e come individui.

Da Betlemme, l'incoraggiamento alle applicazioni del vivere sociale : sconfitta di egoismo, intelligente conoscenza delle necessità altrui, legge del perdono, legge del perdono, ampiamente applicata, trionfo di fraternità perfetta.

« Venite gentes et adorate Dominum: quia hodie descendit lux magna super terram, alleluia ».

Francesco, Angelus 17 settembre 2023

Il messaggio di Gesù è chiaro: Dio perdona in modo incalcolabile, eccedendo ogni misura. Lui è così, agisce per amore e per gratuità. Dio non si compra, Dio è gratuito, è tutto gratuità. Noi non possiamo ripagarlo ma, quando perdoniamo il fratello o la sorella, lo imitiamo. Perdonare non è dunque una buona azione che si può fare o non fare: perdonare è una condizione fondamentale per chi è cristiano. Ognuno di noi, infatti, è un “perdonato” o una “perdonata”: non dimentichiamo questo, noi siamo perdonati, Dio ha dato la vita per noi e in nessun modo potremo compensare la sua misericordia, che Egli non ritira mai dal cuore. Però, corrispondendo alla sua gratuità, cioè perdonandoci a vicenda, gli possiamo dare testimonianza, seminando vita nuova attorno a noi. Fuori del perdono, infatti, non c’è speranza; fuori del perdono non c’è pace. Il perdono è l’ossigeno che purifica l’aria inquinata dall’odio, il perdono è l’antidoto che risana i veleni del rancore, è la via per disinnescare la rabbia e guarire tante malattie del cuore che contaminano la società.

16 agosto 2024