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Ep. 244 - Papale papale -"Malati"

Giovanni Paolo II, visita pastorale a Viterbo, incontro con i malati 27 maggio 1984

Sì, carissimi ammalati che qui siete convenuti sotto il peso della croce, a voi fedeli tutti, che li accompagnate portando il vostro cuore oppresso dal peso dell’afflizione: sappiate che Maria santissima, madre del Redentore e madre nostra vuole condurvi all’incontro con Cristo liberatore. Guidati dalla sua mano materna, giorno dopo giorno, siete chiamati a sempre rinnovati incontri con il Cristo che libera dal male. Come dice la lettera agli Ebrei (Eb 12, 12): “Rialzate le vostre mani stanche, fortificate le vostra ginocchia indebolite, camminate su strade diritte, così che il piede zoppicante non diventi storpio, ma guarisca”.

Carissimi ammalati, a Maria santissima liberatrice chiedete la grazia di comprendere e di aiutare chi vi sta vicino a capire che ogni liberazione è effimera e illusoria, se non ci si libera dalla radice del male e della morte che è il peccato.

Benedetto XVI, incontro con gli ammalati 11 febbraio 2009

Se già si resta senza parole davanti a un adulto che soffre, che dire quando il male colpisce un piccolo innocente? Come percepire anche in situazioni così difficili l’amore misericordioso di Dio, che mai abbandona i suoi figli nella prova?

Sono frequenti e talora inquietanti tali interrogativi, che in verità sul piano semplicemente umano non trovano adeguate risposte, poiché il dolore, la malattia e la morte restano, nel loro significato, insondabili per la nostra mente. Ci viene però in aiuto la luce della fede. La Parola di Dio ci svela che anche questi mali sono misteriosamente “abbracciati” dal disegno divino di salvezza; la fede ci aiuta a ritenere la vita umana bella e degna di essere vissuta in pienezza pur quando è fiaccata dal male. Dio ha creato l’uomo per la felicità e per la vita, mentre la malattia e la morte sono entrate nel mondo come conseguenza del peccato. Ma il Signore non ci ha abbandonati a noi stessi; Lui, il Padre della vita, è il medico per eccellenza dell’uomo e non cessa di chinarsi amorevolmente sull’umanità sofferente.

Francesco, Giubileo degli ammalati 12 giugno 2016

In realtà, tutti prima o poi siamo chiamati a confrontarci, talvolta a scontrarci, con le fragilità e le malattie nostre e altrui. E quanti volti diversi assumono queste esperienze così tipicamente e drammaticamente umane! In ogni caso, esse pongono in maniera più acuta e pressante l’interrogativo sul senso dell’esistenza. Nel nostro animo può subentrare anche un atteggiamento cinico, come se tutto si potesse risolvere subendo o contando solo sulle proprie forze. Altre volte, all’opposto, si ripone tutta la fiducia nelle scoperte della scienza, pensando che certamente in qualche parte del mondo esiste una medicina in grado di guarire la malattia. Purtroppo non è così, e anche se quella medicina ci fosse, sarebbe accessibile a pochissime persone

La natura umana, ferita dal peccato, porta inscritta in sé la realtà del limite.

Pio XII, radiomessaggio ai malati 21 novembre 1949

Quante volte abbiamo sentito stringente nel cuore il desiderio di venire a voi, di passare in mezzo a voi, in qualche modo come faceva Gesù nella sua vita terrena sulle sponde del lago, lungo le vie, nelle case, e come fa ora nella sua vita eucaristica, all’ombra dei grandi Santuari mariani, benedicendo e guarendo. Ma come venire a voi, dispersi su tutta la superficie della terra, di cui non un solo angolo è immune dalla malattia e dalla sofferenza?

Allora abbiamo pensato di visitarvi con la Nostra parola, di far pervenire la Nostra voce fino alle estremità del mondo, per raggiungere tutti senza eccezione, dovunque voi siete, negli ospedali, nei sanatori, nelle cliniche, nelle case private, parlare a ciascuno di voi, nella intimità, come se ognuno di voi fosse il solo, e chini sul vostro giaciglio, farvi sentire tutta la tenerezza del Nostro affetto paterno, applicare ai vostri dolori il balsamo che, se non sempre guarisce, sempre almeno conforta e solleva, il balsamo della Passione del dolce Salvatore nostro Gesù Cristo.

29 agosto 2024