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Ep. 240 - Papale papale -"Solidarietà"

Paolo VI, udienza generale 6 novembre 1968

La solidarietà è il cemento che stringe le società moderne, siano esse particolari, che nazionali e internazionali. E ciò che stupisce favorevolmente è l’osservare che ancor prima su l’identità di natura la solidarietà si fonda ordinariamente sopra un male altrui considerato comune, in realtà o in potenza; si basa cioè sopra un bisogno comune, sopra una condizione comune di pericolo, o di interesse, o di sofferenza. Il dolore, più che il piacere, è diventato unitivo. Nessuno oggi si vergogna di nutrire sentimenti di compassione per chi è nel dolore, nella indigenza, nell’incapacità di sopperire a se stesso, di vivere e sopravvivere.

Giovanni XXIII, Angelus 25 dicembre 1962

Il Nato di Betlemme è umile e mite di cuore, povero e innocente; egli è il costruttore della pace, e per essa già si appresta al sacrificio supremo. Questa la strada segnata da Gesù Cristo; questa la indicazione per ogni uomo che accoglie il divino messaggio con prontezza di adesione, ad ogni costo di sforzo e di generosità personale. A Betlemme, diletti figli, è l'inizio del nuovo corso della storia, per una più grande irradiazione della civiltà di ciascun popolo : ma questo corso è affidato alla responsabilità di ciascuno di noi. Di fatto, per la legge naturale della solidarietà e per la dottrina cristiana del corpo mistico, la dignità umana, la libertà e la giustizia dipendono da tutti noi nell'insieme e come individui.

Giovanni Paolo II, discorso ai lavoratori 18 marzo 1984

La solidarietà, infatti, prima ancora di essere un fatto culturale, di dar forma a un progetto politico o di orientare una determinata prassi sociale, è una spinta rispondente alla natura dell’uomo e, quando sia inquadrata in quella legge-comandamento di Cristo, che - badate - assume, non sopprime i valori naturali, si eleva alla sfera superiore del vero amore del prossimo. Essa allora ci porta più in alto fino a Dio che per primo, come nostro Padre, ci ama con carità infinita. A questo livello la solidarietà è l’annuncio stupendo che Dio è solidale con l’uomo fino alla morte del suo Figlio sulla croce. In questo e da questo Vangelo deve trovare vigore l’azione sociale dei cristiani, perché diano effettiva concretezza, nell’attualità e varietà delle situazioni, alla vera solidarietà in seno all’umana famiglia.

La crisi in atto, ad esempio, impone a noi cristiani di non abbandonare questa strada della solidarietà; occorre, anzi, scoprire e sperimentare nuove forme di essa, perché la società nel suo insieme progredisca, si sviluppi, diventi più umana.

Francesco, udienza generale 2 settembre 2020

Nel mezzo della crisi, una solidarietà guidata dalla fede ci permette di tradurre l’amore di Dio nella nostra cultura globalizzata, non costruendo torri o muri – e quanti muri si stanno costruendo oggi - che dividono, ma poi crollano, ma tessendo comunità e sostenendo processi di crescita veramente umana e solida. E per questo aiuta la solidarietà. Faccio una domanda: io penso ai bisogni degli altri? Ognuno si risponda nel suo cuore.

Nel mezzo di crisi e tempeste, il Signore ci interpella e ci invita a risvegliare e attivare questa solidarietà capace di dare solidità, sostegno e un senso a queste ore in cui tutto sembra naufragare. Possa la creatività dello Spirito Santo incoraggiarci a generare nuove forme di familiare ospitalità, di feconda fraternità e di universale solidarietà.

23 agosto 2024