Ep. 254 - Papale papale -"Eutanasia"
Paolo VI, udienza generale 26 aprile 1978
Dopo i procedimenti anticoncezionali, e dopo l'introduzione del divorzio, si parla perfino di eutanasia, mentre la violenza privata si diffonde e si organizza, per vendetta o per ricatto, e mentre bagliori di guerra tengono ancora popoli interi nell'esperienza sporadica e sotto la minaccia permanente della guerra! Basterebbero le ipotesi che lampeggiano nei cieli internazionali di possibili conflitti con armi atomiche per mettere sulla difesa la coscienza dei Popoli! Oh! Sì! la vita dell'uomo è sacra!
Giovanni Paolo II, discorso ai giovani giunti a Roma per il Giubileo della Redenzione 14 aprile 1984
E che cosa spetta a voi, cari giovani? Io direi, secondo quanto ho sopra accennato, che a voi spetta una sorta di funzione profetica: voi potete svolgere un’azione di denuncia contro i mali di oggi parlando innanzitutto contro quella diffusa “cultura di morte” che, almeno in certi contesti etnico-sociali (per fortuna, non dappertutto), si rivela come un pericoloso piano inclinato di scivolamento e di rovina. Ecco, reagire a siffatta cultura è un vostro diritto-dovere: voi dovete sempre apprezzare e sforzarvi di far apprezzare la vita, rifiutando quelle sistematiche violazioni che cominciano con la soppressione del nascituro, si sviluppano con le violenze innumeri delle guerre, arrivano all’esclusione degli inabili e dei vecchi, per approdare alla soluzione finale dell’eutanasia.
Benedetto XVI, discorso ai partecipanti ad una conferenza internazionale del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari 17 novembre 2007
In più occasioni, il venerato mio predecessore Giovanni Paolo II, che specialmente durante la malattia ha offerto un’esemplare testimonianza di fede e di coraggio, ha esortato gli scienziati e i medici ad impegnarsi nella ricerca per prevenire e curare le malattie legate all’invecchiamento, senza mai cedere alla tentazione di ricorrere a pratiche di abbreviamento della vita anziana e ammalata, pratiche che risulterebbero essere di fatto forme di eutanasia. Non dimentichino gli scienziati, i ricercatori, i medici, gli infermieri, così come i politici, gli amministratori e gli operatori pastorali che "la tentazione dell’eutanasia appare come uno dei sintomi più allarmanti della cultura della morte che avanza soprattutto nella società del benessere". La vita dell’uomo è dono di Dio, che tutti siamo chiamati a custodire sempre. Tale dovere tocca anche agli operatori sanitari, la cui specifica missione è di farsi "ministri della vita" in tutte le sue fasi, particolarmente in quelle segnate dalla fragilità connessa con l’infermità. Occorre un generale impegno perché la vita umana sia rispettata non solo negli ospedali cattolici, ma in ogni luogo di cura.
Francesco, discorso ai membri dell’Associazione religiosa Istituti Socio – Sanitari 13 aprile 2023
Ci sono persone che per scarsità di mezzi non riescono a curarsi, per le quali anche il pagamento di un ticket è un problema; e ci sono persone che hanno difficoltà di accesso ai servizi sanitari a causa di lunghissime liste d’attesa, anche per visite urgenti e necessarie! Il bisogno di cure intermedie poi è sempre più elevato, vista la crescente tendenza degli ospedali a dimettere i malati in tempi brevi, privilegiando la cura delle fasi più acute della malattia rispetto a quella delle patologie croniche: di conseguenza queste, soprattutto per gli anziani, stanno diventando un problema serio anche dal punto di vista economico, con il rischio di favorire percorsi poco rispettosi della dignità stessa delle persone. Un anziano deve prendere le medicine, e se per risparmiare o per questo o quel motivo non gli danno queste medicine, è un’eutanasia nascosta e progressiva. Dobbiamo dire questo. Ogni persona ha diritto alle medicine.