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Ep. 255 - Papale papale -"Persecuzioni"

Benedetto XVI, memoria dei testimoni della fede del XX e del XXI secolo 7 aprile 2008

E’ vero: apparentemente sembra che la violenza, i totalitarismi, la persecuzione, la brutalità cieca si rivelino più forti, mettendo a tacere la voce dei testimoni della fede, che possono umanamente apparire come sconfitti della storia. Ma Gesù risorto illumina la loro testimonianza e comprendiamo così il senso del martirio. (...) Nella sconfitta, nell’umiliazione di quanti soffrono a causa del Vangelo, agisce una forza che il mondo non conosce: "Quando sono debole – esclama l’apostolo Paolo -, è allora che sono forte" (2 Cor 12,10). E’ la forza dell’amore, inerme e vittorioso anche nell’apparente sconfitta. E’ la forza che sfida e vince la morte.

Anche questo XXI secolo si è aperto nel segno del martirio. Quando i cristiani sono veramente lievito, luce e sale della terra, diventano anche loro, come avvenne per Gesù, oggetto di persecuzioni; come Lui sono "segno di contraddizione".

Pio XII, discorso agli uomini di Azione Cattolica 7 settembre 1947

La Chiesa è sempre giovane! Essa, forza e virtù di Dio, custode e dispensatrice perenne del divino nel mondo, non può., per volgere dei tempi, soccombere all'età, ma, immacolata da ogni errore, vive di vita indistruttibile e ritrova sempre di nuovo il suo vigore giovanile, secondo la volontà e con la grazia di Colui, che sta al suo fianco fino alla consumazione dei secoli.

Ma la giovinezza immortale della Chiesa si manifesta — oh cosa mirabile ! — specialmente nel dolore. Essa è « Sposa di sangue » (cfr. Exod. 4, 25). Nel sangue sono i suoi figli, i suoi ministri, calunniati, imprigionati, uccisi, sgozzati. Chi avrebbe creduto mai possibile, in questo secolo ventesimo — dopo tanti progressi di civiltà, dopo tante affermazioni di libertà —, tante oppressioni, tante persecuzioni, tante violenze? Ma la Chiesa non teme. Essa vuole essere Sposa di sangue e di dolore, per ritrarre in sè l'immagine del suo Sposo divino, per soffrire, per combattere, per trionfare con Lui.

Paolo VI, udienza generale 5 aprile 1978

Questa sopravvivenza della Chiesa nei tempi moderni è il pretesto più formidabile per suscitare contro di essa le più forti opposizioni, e spesso le più fiere persecuzioni. La mentalità materialista della presente civilizzazione suscita sia nella coscienza popolare, come anche in uomini di alta cultura e di moderno intelletto, una aggressiva domanda: la Chiesa, perché? Non è istituzione arcaica, ormai priva di senso? Non è ormai il mondo civile e profano sufficiente a se stesso? A che cosa serve ormai la Chiesa? Essa non lavora, come lavora l’uomo moderno; che cosa fa, che cosa produce? Ciascuno può rendersi conto dell’opposizione radicale verso la Chiesa, da taluno presentata come una società sovrapposta a quella civile, e che, se pur tollerata in qualche misura, è ritenuta ingombrante, oziosa, inutile, sorpassata! Quali pagine storiche, di vita moderna, di politica feroce, d’infatuazione progressiva e rivoluzionaria si aprono dinanzi a noi! E quale marea di anticlericalismo, di irreligiosità, di cieco, ma astuto furore contro ogni fede superstite, e più che mai contro quella fede religiosa, istituzionalizzata, indipendente, che si chiama la Chiesa!

Francesco udienza generale 29 aprile 2020

L’esclusione e la persecuzione, se Dio ce ne accorda la grazia, ci fanno somigliare a Cristo crocifisso e, associandoci alla sua passione, sono la manifestazione della vita nuova. Questa vita è la stessa di Cristo, che per noi uomini e per la nostra salvezza fu “disprezzato e reietto dagli uomini” (cfr Is 53,3; At 8,30-35). Accogliere il suo Spirito ci può portare ad avere tanto amore nel cuore da offrire la vita per il mondo senza fare compromessi con i suoi inganni e accettandone il rifiuto. I compromessi con il mondo sono il pericolo: il cristiano è sempre tentato di fare dei compromessi con il mondo, con lo spirito del mondo. Questa – rifiutare i compromessi e andare per la strada di Gesù Cristo – è la vita del Regno dei cieli, la più grande gioia, la vera letizia. E poi, nelle persecuzioni c’è sempre la presenza di Gesù che ci accompagna, la presenza di Gesù che ci consola e la forza dello Spirito che ci aiuta ad andare avanti. Non scoraggiamoci quando una vita coerente col Vangelo attira le persecuzioni della gente: c’è lo Spirito che ci sostiene, in questa strada.

13 settembre 2024