Ep. 279 - Papale papale - "Lupi"
Paolo VI, udienza generale 15 ottobre 1975
Gesù ha detto: “andate, ha detto Cristo ai suoi discepoli ed ai suoi apostoli, andate a tutte le genti” (Matth. 28, 19); e dall’altro lato, non nasconde una irriducibile diversità, un antagonismo fra chi vuol essere seguace di Cristo e chi non lo è e al seguace si oppone; Gesù ha detto: « Ecco, Io vi mando come pecore in mezzo ai lupi » (Ibid. 10, 16): sarete perseguitati; la vostra esistenza sarà resa dura e difficile; perfino in seno ad una stessa famiglia potrà sorgere divisione; « voi sarete odiati da tutti a causa del mio nome »; . . . “non pensate che Io sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare la pace; ma la spada . . . » (Ibid. 34); « verrà l’ora in cui chi vi ucciderà, penserà di rendere omaggio a Dio”. (...) Il dramma della fedeltà a Cristo, e della libertà di religione, se pure mascherato da categoriche dichiarazioni in favore dei diritti della persona e della socialità umana, continua!
Benedetto XVI udienza generale 26 ottobre 2011
Gesù invia settantadue discepoli alla grande messe che è il mondo, invitandoli a pregare il Signore della messe perché non manchino mai operai nella sua messe (cfr Lc 10,1-3); ma non li invia con mezzi potenti, bensì “come agnelli in mezzo ai lupi” (v. 3), senza borsa, bisaccia, né sandali (cfr v. 4). San Giovanni Crisostomo, in una delle sue Omelie, commenta: “Finché saremo agnelli, vinceremo e, anche se saremo circondati da numerosi lupi, riusciremo a superarli. Ma se diventeremo lupi, saremo sconfitti, perché saremo privi dell’aiuto del pastore” (Omelia 33, 1: PG 57, 389). I cristiani non devono mai cedere alla tentazione di diventare lupi tra i lupi; non è con il potere, con la forza, con la violenza che il regno di pace di Cristo si estende, ma con il dono di sé, con l’amore portato all’estremo, anche verso i nemici. Gesù non vince il mondo con la forza delle armi, ma con la forza della Croce, che è la vera garanzia della vittoria.
Francesco, udienza generale 15 febbraio 2023
Gesù non ci chiede di saper affrontare i lupi, cioè di essere capaci di argomentare, controbattere e difenderci: no. Noi penseremmo così: diventiamo rilevanti, numerosi, prestigiosi e il mondo ci ascolterà e ci rispetterà e vinceremo i lupi: no, non è così. No, vi mando come pecore, come agnelli – questo è l’importante. Se tu non vuoi essere pecora, non ti difenderà il Signore dai lupi. Arrangiati come puoi. Ma se tu sei pecora, stai sicuro che il Signore ti difenderà dai lupi. Essere umili. Ci chiede di essere così, di essere miti e con la voglia di essere innocenti, essere disposti al sacrificio; questo infatti rappresenta l’agnello: mitezza, innocenza, dedizione, tenerezza. E Lui, il Pastore, riconoscerà i suoi agnelli e li proteggerà dai lupi. Invece, gli agnelli travestiti da lupi vengono smascherati e sbranati. Un Padre della Chiesa scriveva: «Finché saremo agnelli, vinceremo e, anche se saremo circondati da numerosi lupi, riusciremo a superarli. Ma se diventeremo lupi saremo sconfitti, perché saremo privi dell'aiuto del pastore. Egli non pasce lupi, ma agnelli» (S. Giovanni Crisostomo, Omelia 33 sul Vangelo di Matteo).
Giovanni Paolo II, visita alla parrocchia romana di Santa Maria del Rosario 26 marzo 1995
Quando il Papa si trova tra i “lupetti” potrebbe avere paura, perché i lupi tentano di divorare, cercano di mangiare qualche cosa... ma questi sono lupetti buoni, non divorano. Nelle parrocchie ho già incontrato altre volte tanti lupetti, ma non mi hanno mai mangiato perché sono buoni. Ecco, io vorrei augurarvi di essere buoni lupetti, di non sbranare nessuno, anzi vi auguro di saper aiutare chi ha bisogno del vostro aiuto. Vi ringrazio per le bellissime parole che mi hanno rivolto la vostra amichetta ed il vostro amichetto a nome di tutti. Apprezzo molto queste parole, soprattutto quello che ha detto lui: anzi l’augurio che estendo a tutta la vostra parrocchia è proprio quello che ha detto lui cioè pregare i misteri del Rosario e con questa preghiera del Rosario fare una grande catena che circonda il mondo. Circondare il mondo con una catena fatta di preghiera vuol dire circondarlo di amore, di pace, di solidarietà. Ecco io vi auguro questo nel nome della Madonna vostra patrona, la Madonna del Santo Rosario.