Ep. 333 - Papale papale - "Fedeltà"
Paolo VI, Angelus 2 gennaio 1977
La mentalità moderna rifugge spesso dall’impegno, che dà un aspetto coerente, energico e volontario al nostro modo di vivere. La mentalità cristiana invece tende a convertire in fedeltà di promesse i contatti momentanei e passeggeri della luce interiore.
Così dovremmo fare. Imprimere maggiore chiarezza e maggiore energia alla nostra vita cristiana: da professione puramente nominale la nostra religiosità cristiana deve tradursi in coerente e forte stile dal carattere personale (Cfr. Matth. 5, 21-23). Non temere perciò di fare programmi nuovi e forti, purché ragionevoli, s’intende. Ma non escludere da tali programmi il coraggio, la perseveranza, la rinuncia, il sacrificio. La preghiera poi sostiene il buon volere, perché il Signore conforta gli animi volenterosi ed oranti.
Pio XII, radiomessaggio ai fedeli romani 10 febbraio 1952
L'azione, a cui oggi chiamiamo Pastori e fedeli, rifletta quella di Dio : sia illuminatrice e unificatrice, generosa ed amorevole. A questo scopo, ponendovi dinanzi allo stato concreto della vostra e Nostra città, studiatevi che siano ben accertati i bisogni, ben chiare le mete, ben calcolate le disponibili f orze, in guisa che le presenti risorse iniziali non vengano trascurate perchè ignorate, nè disordinatamente impiegate, nè sciupate in attività secondarie. S'invitino le anime di buona volontà; esse stesse si offrano spontaneamente. Loro legge sia la fedeltà incondizionata alla persona di Gesù Cristo e ai suoi insegnamenti. La loro oblazione sia umile ed obbediente; la loro opera s'inserisca come elemento attivo nella grandiosa corrente, che Dio moverà e condurrà per mezzo dei suoi ministri.
Giovanni Paolo II, discorso ai coniugi partecipanti al Convegno sulla famiglia e l’amore 3 maggio 1981
Veni Creator Spiritus”.
Saluto voi, coniugi, con questa invocazione, che ricorda a ciascuno di voi quel grande momento della vostra vita, quando vi siete trovati davanti all’altare, per dare, nello Spirito Santo, l’uno all’altro la reciproca testimonianza dell’amore, della fedeltà e dell’onestà matrimoniale, giurando di mantenerli fino alla morte: “Io prendo te come mia sposa – come mio sposo – e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita”.
Francesco, udienza generale 21 ottobre 2015
Sì, cari fratelli e sorelle, la fedeltà è una promessa di impegno che si auto-avvera, crescendo nella libera obbedienza alla parola data. La fedeltà è una fiducia che “vuole” essere realmente condivisa, e una speranza che “vuole” essere coltivata insieme. E parlando di fedeltà mi viene in mente quello che i nostri anziani, i nostri nonni raccontano: “A quei tempi, quando si faceva un accordo, una stretta di mano era sufficiente, perché c’era la fedeltà alle promesse. E anche questo, che è un fatto sociale, ha origine nella famiglia, nella stretta di mano dell’uomo e la donna per andare avanti insieme, tutta la vita.