Ep. 310 - Papale papale - "Sincerità"
Benedetto XVI, discorso ai rappresentanti delle Forze armate italiane 16 dicembre 2005
Maranatha! - Vieni, Signore Gesù!". Quest'invocazione sale dal cuore dei credenti in tutti gli angoli della terra e risuona incessante in ogni Comunità ecclesiale. A Natale verrà l'atteso Messia, Colui che nella sinagoga di Nazareth applicherà a sé le antiche parole profetiche: "Il Signore mi ha mandato [...] per proclamare la liberazione ai prigionieri" (Lc 4, 18). Verrà a liberarci il Redentore dell'uomo e spezzerà i vincoli dell'errore, dell'egoismo, del peccato, che ci rendono prigionieri. Verrà Cristo a liberare con il suo amore il cuore dell'uomo. Quanto è importante prepararsi ad accoglierlo con umiltà e sincerità!
Paolo VI, Messa degli artisti nella Cappella Sistina 7 maggio 1964
Occorre l’indispensabile caratteristica del momento religioso, e cioè la sincerità. Non si tratta più solo d’arte, ma di spiritualità. Bisogna entrare nella cella interiore di se stessi e dare al momento religioso, artisticamente vissuto, ciò che qui si esprime: una personalità, una voce cavata proprio dal profondo dell’animo, una forma che si distingue da ogni travestimento di palcoscenico, di rappresentazione puramente esteriore; è l’Io che si trova nella sua sintesi più piena e più faticosa, se volete, ma anche la più gioiosa. Bisogna che qui la religione sia veramente spirituale; e allora avverrà per voi quello che la festa di oggi, la Ascensione, Ci fa pensare. Quando si entra in se stessi per trovare tutte queste energie e dar la scalata al cielo, in quel cielo dove Cristo si è rifugiato, noi ci sentiamo in un primo momento, immensamente, direi, infinitamente lontani.
Giovanni Paolo II, visita pastorale a Viterbo, discorso agli infermi 27 maggio 1984
Abbiamo riflettuto sull’amore misericordioso di Dio, che offre a tutti la possibilità di essere liberati dal male, e dalla sua radice che è il peccato.
Dobbiamo quindi avere fiducia nell’amore misericordioso di Dio e in pari tempo riconoscere con sincerità la nostra condizione di poveri e di peccatori. È il primo passo per poter ottenere la liberazione da ogni male. Quella liberazione che si ottiene solo nell’incontro con il Cristo crocifisso e risorto.
In questo cammino di liberazione dal male e dal peccato, nell’incontro con Cristo, abbiamo una guida straordinaria e un aiuto potente in colei che, in modo unico, è stata associata all’opera della redenzione: Maria santissima, madre del Redentore e madre nostra.
Pio XII, discorso n occasione della festa di Sant’Eugenio 2 giugno 1945
È necessario che l’odio, la diffidenza, gl’incentivi di un nazionalismo estremo cedano il posto alla concezione di saggi consigli, al germogliare di pacifici disegni, alla serenità nello scambio di vedute e alla mutua comprensione fraterna.
Si degni lo Spirito Santo, luce delle intelligenze, Signore soave dei cuori, di esaudire le preghiere della sua Chiesa e di guidare nel loro arduo lavoro quelli che, secondo la loro alta missione, si sforzano sinceramente, nonostante gli ostacoli e le contraddizioni, di giungere al termine, così universalmente, così ardentemente bramato: la pace, la vera pace degna di tal nome. Una pace fondata e confermata nella sincerità e nella lealtà, nella giustizia e nella realtà.