Ep. 353 - Papale papale - "Nuvole"
Benedetto XVI, udienza generale 8 febbraio 2012
Nella tradizione biblica, il buio ha un significato ambivalente: è segno della presenza e dell’azione del male, ma anche di una misteriosa presenza e azione di Dio che è capace di vincere ogni tenebra. Nel Libro dell'Esodo, ad esempio, leggiamo: «Il Signore disse a Mosè: “Ecco, io sto per venire verso di te in una densa nube”» (19,9); e ancora: «Il popolo si tenne dunque lontano, mentre Mosè avanzò verso la nube oscura dove era Dio» (20,21). E nei discorsi del Deuteronomio, Mosè racconta: «Il monte ardeva, con il fuoco che si innalzava fino alla sommità del cielo, fra tenebre, nuvole e oscurità» (4,11); voi «udiste la voce in mezzo alle tenebre, mentre il monte era tutto in fiamme» (5,23). Nella scena della crocifissione di Gesù le tenebre avvolgono la terra e sono tenebre di morte in cui il Figlio di Dio si immerge per portare la vita, con il suo atto di amore.
Francesco, Angelus 24 dicembre 2023
Il Vangelo ci presenta la scena dell’Annunciazione (cfr Lc 1,26-38). L’angelo, per spiegare a Maria come concepirà Gesù, le dice: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra» (v. 35). Fermiamoci un po’ su questa immagine, l’ombra.
In una terra come quella di Maria, perennemente assolata, una nuvola di passaggio, un albero che resiste alla siccità e offre riparo, una tenda ospitale portano sollievo e protezione. L’ombra è un dono che ristora, e l’angelo descrive proprio così il modo in cui lo Spirito Santo discende su Maria, il modo di fare di Dio: Dio sempre agisce come amore gentile che abbraccia, che feconda, che e custodisce, senza fare violenza, senza ferire la libertà. Così è il modo di agire di Dio.
Paolo VI, Santa Messa dell’Ascensione del Signore 8 maggio 1975
Mistero dell'Ascensione... Ricordiamo la brevissima, ma sorprendente narrazione del fatto, quale ci è data da San Luca nel primo capitolo degli «Atti degli Apostoli», della quale abbiamo testé ascoltata la laconica, ma scultorea lettura: dopo l'ultimo saluto agli Apostoli, con la profetica promessa della missione dello Spirito Santo e della diffusione del Vangelo fra i popoli, Gesù, «mentre essi guardavano, si levò in alto e una nuvola lo nascose ai loro occhi» (Act. 1, 8-9). Primo aspetto dell'avvenimento, il solo sperimentale: Gesù si innalza, cioè si distacca dalla terra, e scompare, si nasconde: i nostri occhi bruceranno di insonne desiderio di rivederlo, di vederlo ancora; ma fino alla sua «parusia», cioè fino alla sua ultima e apocalittica apparizione, in un mondo totalmente diverso da quello nostro presente, non lo vedremo più!
Giovanni Paolo II, Angelus durante la visita pastorale in Cadore 11 luglio 1993
Alla fine, un'altra parabola: c'è stata la nostra grande preghiera eucaristica, questo dialogo fra noi, povere creature, diventate figli di Dio in Cristo, e Lui stesso e il Padre. Ma sembrava che durante questo nostro grande dialogo eucaristico, si dialogasse anche in questo cielo, prima coperto dalle nuvole; e la pioggia sembrava dire: "Vi voglio guardare, vi voglio toccare, perché vi amo, gente di Cadore". Ma è intervenuto anche il sole e ha detto: "Fai presto, perché anch'io li amo. Li voglio guardare e toccare col mio calore". Così attraverso questi elementi stupendi della natura, l'acqua, la pioggia, il sole, il calore, noi ringraziamo ancora una volta il nostro Creatore, perché anche questi elementi contribuiscono alla bellezza del creato nel mondo intero.