Ep. 355 - Papale papale - "Occhi"
Giovanni Paolo II, discorso ad un gruppo di ottici 14 dicembre 1980
L’occhio e la vista, infatti, sono beni così preziosi che il comune linguaggio popolare ne ha fatto quasi un termine di supremo paragone. La Sacra Scrittura, anzi, non esita a porlo come parametro per superiori considerazioni: “Lucerna del corpo è l’occhio; se dunque il tuo occhio è chiaro, tutto il tuo corpo sarà nella luce; ma se il tuo occhio è malato, tutto il tuo corpo sarà tenebroso” (Mt 6,22; cf. Lc 11,34). Vi sono addirittura passi biblici, nei quali agli occhi è conferita una luce profetica: “Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Vi dico che molti profeti e re hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, ma non lo videro” (Lc 10,23).
Giovanni XXIII, Angelus 28 ottobre 1962
Cari figliuoli!
La voce del Padre ama diffondere soavità e fiducia; e la sua parola ha vibrazioni più alte e penetranti quando gli occhi contemplano, come ora mi accade, la varietà e bellezza di una festosa corona di figli.
Son quattro anni oggi, da quando alla bontà del Signore piacque di confidarmi la successione dell'Apostolo Pietro; e accendere più vivo nel mio animo l'amore per tutta la famiglia umana.
Benedetto XVI, Santa Messa nella Cena del Signore 9 aprile 2009
Dall’introduzione alla Preghiera sacerdotale di Gesù (cfr Gv 17, 1), il Canone prende poi le parole: “Alzando gli occhi al cielo a te, Dio Padre suo onnipotente…” Il Signore ci insegna ad alzare gli occhi e soprattutto il cuore. A sollevare lo sguardo, distogliendolo dalle cose del mondo, ad orientarci nella preghiera verso Dio e così a risollevarci. In un inno della preghiera delle ore chiediamo al Signore di custodire i nostri occhi, affinché non accolgano e non lascino entrare in noi le “vanitates” – le vanità, le nullità, ciò che è solo apparenza. Preghiamo che attraverso gli occhi non entri in noi il male, falsificando e sporcando così il nostro essere. Ma vogliamo pregare soprattutto per avere occhi che vedano tutto ciò che è vero, luminoso e buono; affinché diventiamo capaci di vedere la presenza di Dio nel mondo. Preghiamo, affinché guardiamo il mondo con occhi di amore, con gli occhi di Gesù, riconoscendo così i fratelli e le sorelle, che hanno bisogno di noi, che sono in attesa della nostra parola e della nostra azione.
Francesco, Angelus 25 febbraio 2024
Ecco il messaggio: non staccare mai gli occhi dalla luce di Gesù. Un po’ come facevano in passato i contadini che, arando i campi, focalizzavano lo sguardo su un punto preciso davanti a sé e, tenendo gli occhi fissi sulla meta, tracciavano solchi diritti. Questo siamo chiamati a fare noi cristiani nel cammino della vita: tenere sempre davanti agli occhi il volto luminoso di Gesù, non staccare mai gli occhi da Gesù.
Fratelli e sorelle, apriamoci alla luce di Gesù! Lui è amore, Lui è vita senza fine. Lungo i sentieri dell’esistenza, a volte tortuosi, cerchiamo il suo volto, pieno di misericordia, di fedeltà, di speranza. Ci aiutano a farlo la preghiera, l’ascolto della Parola, i Sacramenti: la preghiera, l’ascolto della Parola e i Sacramenti ci aiutano a tenere gli occhi fissi su Gesù. E questo è un buon proposito per la Quaresima: coltivare sguardi aperti, diventare “cercatori di luce”, cercatori della luce di Gesù nella preghiera e nelle persone.
E allora chiediamoci: nel mio cammino, tengo gli occhi fissi su Cristo che mi accompagna?