Udienza generale del 2 giugno
Adriana Masotti - Città del Vaticano
E' il pensiero costante di Cristo per i suoi discepoli e per ogni persona, al centro della riflessione del Papa all'udienza generale di questa mattina nel Cortile di San Damaso in Vaticano. Gesù prega per i suoi anche quando essi sbagliano. Gesù è maestro e amico "sempre disponibile ad attendere con pazienza la conversione del discepolo", afferma il Papa, nel tempo del cedimento non cessa l’amore di Gesù. E dice: "Ma padre se io sono in peccato mortale c’è l’amore di Gesù? Sì. E Gesù continua a pregare per me? Sì. Ma se io ho fatto delle cose più brutte e più, tanti peccati… Gesù continua? Sì. Questa è una sicurezza grande che noi dobbiamo avere". Occorre intensificare la preghiera quando la strada si fa difficile, prosegue il Papa, la preghiera è fonte di luce e di forza. E se anche i nostri fossero solo dei balbettii, conclude, possiamo sempre contare sulla preghiera di Gesù per ognuno di noi, "con nome, cognome, davanti al Padre".