Udienza generale del 15 dicembre 2021
Alessandro Di Bussolo - Città del Vaticano
Papa Francesco, nella catechesi dell’udienza generale di questa mattina, la quarta dedicata alla figura di San Giuseppe, ha invitato a imparare dal padre terreno di Gesù la dimensione dell'interiorità che permette alla voce di Dio dentro di noi di esprimersi. Questo ci aiuta a guarire il nostro parlare ed evitare "adulazione, bugia e calunnia".
Come sarebbe bello se ognuno di noi, sull’esempio di San Giuseppe, riuscisse a recuperare questa dimensione contemplativa della vita spalancata proprio dal silenzio. Ma tutti noi sappiamo per esperienza che non è facile: il silenzio un po’ ci spaventa, perché ci chiede di entrare dentro noi stessi e di incontrare la parte più vera di noi.
Impariamo da Giuseppe, che nei Vangeli non parla mai, ma fa, a coltivare il silenzio, per lasciare spazio alla Parola di Dio, è stato l'invito di Francesco. E impariamo da lui ad unire al silenzio l’azione.
Non dico di cadere in un mutismo, no. Silenzio. Ma tante volte, ognuno di noi guardi dentro, tante volte stiamo facendo un lavoro e quando finiamo subito cerchiamo il telefonino per fare un’altra… sempre stiamo così. E questo non aiuta, questo ci fa scivolare nella superficialità. La profondità del cuore cresce col silenzio. (...) Ci farà tanto bene. E il beneficio del cuore che ne avremo, guarirà anche la nostra lingua, le nostre parole e soprattutto le nostre scelte.