Udienza generale del 9 febbraio 2022
Alessandro Di Bussolo - Città del Vaticano
Nella catechesi dell’udienza generale di stamattina, dedicata a San Giuseppe patrono della “buona morte”, il Papa ha ringraziato i progressi della medicina nelle “cure palliative” per accompagnare il “fine vita”, ma ha ricordato che eutanasia e suicidio assistito sono “inaccettabili”. Le sue parole nel servizio di Alessandro Di Bussolo.
La vita è un diritto, non la morte, la quale va accolta, non somministrata. E questo principio etico riguarda tutti, non solo i cristiani o i credenti.
Francesco ha aggiunto a braccio la denuncia della terribile pratica di “accelerare” la morte degli anziani che hanno pochi mezzi economici:
Si danno meno medicine rispetto a quelle di cui avrebbero bisogno, (..) questo non è aiutarli, questo è spingerli più presto verso la morte. E questo non è umano né cristiano.
Il Papa ha ricordato che dopo aver fatto tutto quanto è umanamente possibile per curare la persona malata, l’accanimento terapeutico diventa immorale. E che le “cure palliative” aiutano a vivere l’ultimo tratto di strada “nella maniera più umana possibile”.
Dobbiamo però stare attenti a non confondere questo aiuto con derive anch’esse inaccettabili che portano ad uccidere. Dobbiamo accompagnare alla morte, ma non provocare la morte o aiutare qualsiasi forma di suicidio.