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Udienza generale del 4 maggio

Adriana Masotti - Città del Vaticano

E' in corso la persecuzione di Antioco Epifane, gli ebrei vengono costretti a mangiare carni sacrificate agli idoli. Lo racconta il Secondo libro dei Maccabei. Quando anche a Eleazaro, un anziano molto stimato, viene chiesto di farlo, gli stessi funzionari del re gli consigliano "di fingere di mangiare le carni senza farlo realmente". Ma Eleazaro rifiuta l’ipocrisia suggerita. Il Papa commenta: "Il punto centrale è questo: disonorare la fede nella vecchiaia, per guadagnare una manciata di giorni, non è paragonabile con l’eredità che essa deve lasciare ai giovani, per intere generazioni a venire. Ma bravo questo Eleazaro".

La vecchiaia, prosegue Francesco, è decisiva per dare ai giovani la testimonianza del reale rapporto della fede con la vita, per dire che la fede non è solo una spiritualità come alcuni sostengono, "la fede cristiana  - dice il Papa - è realistica, la fede cristiana non è soltanto dire il Credo: è pensare il Credo e sentire il Credo e fare il Credo. Operare con le mani".

Il Papa guarda al contesto attuale per dire che oggi la pratica della fede è spesso fatta oggetto di ironia e di emarginazione. Tocca proprio agli anziani, afferma ancora, "restituire alla fede il suo onore, fino alla fine". E conclude: "Cari fratelli e sorelle anziani, per favore, guardiamo ai giovani: ci guardano. I giovani ci guardano e la nostra coerenza può aprire una strada di vita bellissima a loro. Invece, un’eventuale ipocrisia farà tanto male".

04 maggio 2022