Udienza generale del 23 novembre 2022
Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano
Nella catechesi dell’udienza generale, ancora dedicata al discernimento dello spirito, il Papa ha spiegato che la consolazione, "luce dell'anima", consente “familiarità con Dio”, dona pace e speranza e aiuta a vedere il Padre anche nel dolore, ma va distinta dalle false consolazioni che “portano a ripiegarsi su sé stessi”.
Che cos’è la consolazione spirituale? È un’esperienza profonda di gioia interiore, che consente di vedere la presenza di Dio in tutte le cose; essa rafforza la fede e la speranza, e anche la capacità di fare il bene. La persona che vive la consolazione non si arrende di fronte alle difficoltà, perché sperimenta una pace più forte della prova.
E’ quindi, ha chiarito Francesco “un grande dono per la vita spirituale e per la vita nel suo insieme”. “Un movimento intimo, che tocca il profondo di noi stessi” e che ci fa audaci, ci spinge a fare cose che in tempo di desolazione non saremmo capaci di fare. Ma anche quando ci si sente consolati, si deve fare discernimento. Perché la falsa consolazione può diventare un pericolo, se la ricerchiamo come fine a sé stessa, in modo ossessivo, e dimenticandoci del Signore.