Catechesi all'udienza generale del 4 gennaio 2023
Adriana Masotti - Città del Vaticano
L'accompagnamento spirituale è "importante anzitutto per la conoscenza di sé", indispensabile per il discernimento". "Guardarsi allo specchio, da soli, non sempre aiuta", afferma Francesco ed è essenziale "farsi conoscere", anche nelle proprie fragilità: "La fragilità è, in realtà, la nostra vera ricchezza - afferma il Papa - la vera ricchezza che dobbiamo imparare a rispettare e ad accogliere, perché, quando viene offerta a Dio, ci rende capaci di tenerezza, di misericordia, di amore. La fragilità – io posso dire – ci rende umani".
Papa Francesco sottolinea che chi fa accompagnamento "non si sostituisce al Signore", nè alla persona accompagnata, ma "cammina al suo fianco". Nella vita cristiana non si è soli: "Siamo gente di un popolo, di una nazione, di una città che cammina, di una chiesa, di una parrocchia, di questo gruppo … una comunità in cammino. Non si va al Signore da soli: questo non va. Dobbiamo capirlo bene".
Infine, il Papa offre l’esempio di Maria, Maestra di discernimento. Maria "parla poco, ascolta molto e custodisce nel cuore". Indica sempre Gesù. E Gesù, conclude, ci incoraggia sempre: "Non temere!", ripete anche a noi il Signore oggi; "non temere": se ci fidiamo della sua parola, giocheremo bene la partita della vita, e potremo aiutare altri.