Udienza generale dell'8 febbraio
Adriana Masotti - Città del Vaticano
Di ritorno dal viaggio apostolico nella Repubblica Democratica del Congo e in Sud Sudan, Papa Francesco dedicata la catechesi all'udienza generale di oggi in Aiula Paolo VI alle sue tappe più significative ritornando sulla contraddizione tra le ricchezze dell’Africa e la sua povertà. "Il Congo - afferma è come un diamante per le sue tante risorse", ma "questo diamante è diventato motivo di contesa, di violenze e paradossalmente di impoverimento". E commenta: "È una dinamica che vale in generale per quel continente colonizzato, sfruttato, saccheggiato. Di fronte a tutto questo ho detto due parole: la prima è negativa: “basta!”, basta sfruttare l’Africa! (...) La seconda parola è positiva: insieme, insieme con dignità e rispetto reciproco, insieme nel nome di Cristo, nostra speranza, andare avanti."
Passando alla seconda parte del viaggio, quella in Sud Sudan, Papa Francesco parla del processo di pace e afferma: "Purtroppo il processo di riconciliazione non è avanzato tanto e il neonato Sud Sudan è vittima della vecchia logica del potere, della rivalità, che produce guerra, violenze, profughi e sfollati interni (…). Tanti Paesi cosiddetti civilizzati offrono aiuto al Sud Sudan, e l’aiuto consiste in armi, armi, armi per fomentare la guerra. E questa è una vergogna". Quindi conclude con l'invito a pregare il Signore perchè nei due Paesi, e in tutta l'Africa, "germoglino i semi del suo Regno di amore, di giustizia e di pace".