Udienza generale del 23 agosto
Adriana Masotti - Città del Vaticano
Papa Francesco guarda alle Americhe: presenta il messicano san Juan Diego, messaggero della Madonna di Guadalupe, che a Guadalupe, afferma il Papa, appare vestita con gli abiti degli autoctoni, parla la loro lingua. Il Papa osserva che il Vangelo si trasmette nella lingua materna, quella più adatta ad essere compresa, e coglie l’occasione per ringraziare le mamme e le nonne che sono le prime annunciatrici della fede a figli e nipoti. Di san Juan Diego dice: "Lui era una persona umile, un indio del popolo: su di lui si posa lo sguardo di Dio, che ama compiere prodigi attraverso i piccoli".
Racconta quindi la straordinaria vicenda vissuta da Juan Diego, che un giorno vide su un’altura la Madre di Dio che lo invita a chiedere al vescovo di costruire su quel luogo un tempio. Più volte egli dovrà tornare dal vescovo. La Vergine incoraggia Juan Diego dicendogli: "Non sto forse qui io, che sono tua madre?" "Lei sempre ci è vicina per consolarci e darci la forza per andare avanti". Il santuario viene costruito e Juan Diego dedica la sua vita all’accoglienza dei pellegrini. E il Papa conclude: "È quello che succede nei santuari mariani (...). Impariamo questo: quando ci sono difficoltà nella vita, andiamo alla Madre; e quando la vita è felice, andiamo alla Madre - pure – a condividere questo. Abbiamo bisogno di recarci in queste oasi (...) dove si depongono le fatiche della vita tra le braccia della Madonna e si torna a vivere con la pace nel cuore, forse con la pace dei bambini.