Udienza generale dell'11 ottobre
Adriana Masotti - Città del Vaticano
"Purtroppo da mesi il Sudan è lacerato da un terribile conflitto armato di cui oggi si parla poco; preghiamo per il popolo sudanese”. Lo dice Papa Francesco introducendo la testimonianza di santa Bakhita, nata nel Darfur. Nella sua vita Giuseppina ha conosciuto violenze e umiliazioni, ma diceva: “Da schiava non mi sono mai disperata”. Il Papa si domanda quale fosse il suo segreto e afferma: "Sappiamo che spesso la persona ferita ferisce a sua volta; l’oppresso diventa facilmente un oppressore. (...) Solo nella debolezza degli oppressi si può rivelare la forza dell’amore di Dio che libera entrambi".
Un giorno Giuseppina riceve in dono un crocifisso e "guardandolo - afferma Francesco si sente amata e di conseguenza capace anche lei di amare. Affermava: “Bisogna voler bene a tutti… Bisogna compatire!”. Il Papa prosegue: "Quando noi entriamo nella logica della lotta, della divisione tra noi, dei sentimenti cattivi, uno contro l’altro, perdiamo umanità. E tante volte pensiamo che abbiamo bisogno di umanità, di essere più umani. E questo è il lavoro che ci insegna Santa Bakhita".
Il Papa conclude insistendo ancora sul valore del perdono che, dice, "non toglie nulla ma aggiunge dignità alla persona".