Card. Marx: no alla paura, cristiani diano speranza all'Europa
di Alessandro Gisotti
Abbiamo oggi di fronte a noi una nuova sfida, quella di vivere la spiritualità cristiana affinché possa continuare a caratterizzare la vita dell’Europa, non solo della Chiesa, ma di tutta la società. E’ quanto sottolineato dal cardinale Reinhard Marx, presidente della Comece (Commissione delle Conferenze Episcopali della Comunità Europea) nella preghiera con la Comunità di Sant’Egidio, nella Basilica di Santa Maria in Trastevere, al termine della prima giornata di lavori della Conferenza “Ripensare l’Europa”.
La prospettiva cristiana, incentrata sulla misericordia di Dio, ha osservato “esclude una idea della porta chiusa”. Nessuna situazione è possibile “senza la positività di una porta aperta”. Il cardinale Marx ha messo l’accento sulla necessità di vivere la riconciliazione in un’Europa oggi molto frammentata. Anche la testimonianza dei cristiani nella vita politica deve essere caratterizzata dalla consapevolezza che “siamo uguali” dinnanzi alla misericordia di Dio. Ancora, ha detto che la preghiera e la spiritualità cristiana conducono alle periferie e ai poveri, proprio come chiede Papa Francesco. Ed ha ammonito che non c’è divisione tra “azione e contemplazione”, non c’è separazione tra “impegno per i poveri” e “liturgia”.
La Conferenza promossa dalla Comece, ha detto ancora il porporato tedesco, vuole essere “un incoraggiamento a vivere la spiritualità cristiana nell’Europa di oggi, vivere la speranza del Vangelo”. E questa spiritualità, ha sottolineato, “dice no alla rassegnazione, no al disfattismo, no alla nostalgia, no alla paura, no alla stanchezza”. Questa spiritualità è invece “un incoraggiamento per essere presenti con la preghiera e con l’azione nell’Unione Europea, nel nostro continente”. “Io – ha concluso il cardinale Marx – penso che sia veramente l’ora dell’Europa, ma anche l'ora dei cristiani in Europa”.
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