Card Parolin: primato e sinodalità inseparabili nel cammino di Riforma
di Gabriella Ceraso
"Riforma è concetto congiunto con rinnovamento e a guidarne il cammino tutt'oggi è il binomio chiave primato-sinodalità o collegialità, centro vitale e specifico di attenzione del Concilio Vaticano II". Così il Segretario di Stato Pietro Parolin intervenendo alla presentazione dell'ultimo libro di mons Agostino Marchetto dal titolo "La Riforma e Riforme nella Chiesa. Una risposta".
Come il volume mette in luce, "il procedere cattolico", ha ribadito il porporato, "non è basato sulla logica dell'aut aut bensì dell' et et, l'unica che, come via media, sa creare una sempre nuova sintesi vitale non escludendo, ma inglobando le ragioni di entrambi i poli coinvolti". Questo vale anche per i concetti apparentemente antitetici di "novità" e "tradizione" entrambi necessari. Il cardinale Parolin riprendendo le parole di Benedetto XVI ha parlato di "rinnovamento nella continuità dell'unico soggetto Chiesa" respingendo la discontinuità, la rottura col passato. "Perdendo di vista il criterio di doverosa continuità", ha affermato, "si va verso riforme non realizzabili come autenticamente cattoliche".
Il cardinale Parolin ha sottolineato inoltre che nella "continua ricerca di vie nuove per adattare al nostro tempo, strutture ecclesiali e concrete modalità di azioni, l'auspicabile riforma debba nello stesso tempo sempre partire dalla conversione del cuore al Cristo e salvaguardare quel cuore che rende riconoscibile sempre la Chiesa nelle vicende storiche, pur nel doveroso mutare di forme, strutture e criteri organizzativi".
Nelle parole del porporato, a margine della presentazione, anche un riferimento all'odierno cammino di riforma della Curia romana voluta da Francesco: "E' a buon punto", ha detto, "alcuni passi fondamentali sono stati già fatti " e anche qui, ha ribadito il cardinale, "ciò che deve prevalere è la logica dell'et et".
Primato e sinodalità, tradizione e rinnnovamento, et- et: questi dunque i criteri di fondo che, come una sorta di melodia accadedmica, legano le pagine del nuovo volume di mons Agostino Marchetto alla cui presentazione in Campidoglio è intervenuto anche il ministro della Giustizia italiano Andrea Orlando. Il volume secondo le parole dei diversi relatori intervenuti, è una sorta di "promemoria" per ogni lavoro di riforma e ricorda che solo tenendo conto dell'attenzione ai diversi poli in gioco si possono trovare "nuovi e duraturi equilibri". Il testo recensisce con critiche e suggerimenti, un precedente lavoro dedicato al tema delle riforme nella Chiesa e si fa guidare dalle direttive riformatrici del Concilio Ecumenico Vaticano II che per altro aiuta a comprendere. Dietro ci sono due millenni di storia della Chiesa visti dall'autore con sensibilità pastorale, missionaria ed ecumenica.
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