E' partito Vatican Hackathon, 4 giorni di maratona per aiutare il mondo
Emanuela Campanile - Città del Vaticano
Una maratona di giovani talenti per offrire soluzioni a problemi globali che affliggono il nostro tempo. E' Vatican Hackathon, l'evento presentato oggi in Sala Marconi nella sede di Radio Vaticana Italia e che coinvolge sviluppatori di software, programmatori, grafici e project manager di tutto il mondo. "Per allinearci con il cuore del Santo Padre", spiega mons. Lucio Adrian Ruiz - segretario del Dicastero per la Comunicazione - e con la problematica a lui più cara, che sono i migranti e i rifugiati".
L'Enciclica del Papa e la tecnologia
Non a caso, nell'Enciclica Laudato Si', il Pontefice fa riferimento alla tecnologia e al suo uso responsabile perchè ne possano beneficiare anche i più poveri e svantaggiati. "Hackathon è una realtà che mette in dialogo, è una gara, certo", prosegue mons. Ruiz, "ma si inserisce in una scia di dialogo tra scienza e fede, tecnica e fede, che è da sempre presente nella Chiesa. "In questo dialogo - aggiunge il segretario - ci sono stati momenti anche difficili" tuttavia, "la relazione tra scienza e fede è una relazione che si è cercato sempre di mantenere. Quindi - conclude - per noi Hackathon è un evento culturalmente nuovo ma non è certo nuova la realtà del dialogo.
Gli organizzatori
Organizzata dall'OPTIC, un think-tank che si dedica alle questioni etiche delle tecnologie; dal Pontificio Consiglio per la Cultura e dalla Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale, VHack è un progetto che si impegna a creare un ponte tra tecnologia e valori centrati sull'uomo. La maratona di cervelli, che ha preso il via oggi, si concluderà l'11 marzo.
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