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Raccontare il sacro, Radio Vaticana Italia e il Triduo pasquale

Quali sono le parole più adatte per un silenzio? E quali silenzi danno spessore al racconto di un evento liturgico? Con le sue celebrazioni cariche di significati spirituali, il Triduo pasquale mette alla prova la sensibilità di un radiocronista. Ecco i "segreti" di questo lavoro rivelati da alcuni professionisti di Radio Vaticana Italia

Alessandro De Carolis - Città del Vaticano

La lavanda dei piedi della Messa in Coena Domini. Il lento avanzare della Croce sullo sfondo del Colosseo illuminato dalle fiaccole. Il Papa che si prostra faccia a terra durante la celebrazione della Passione. Nessun periodo liturgico dell'anno, per il ritmo serrato e la forza spirituale dei sui riti, è paragonabile al Triduo pasquale. Farne la cronaca è una sfida soprattutto per chi è chiamato a descriverne i momenti attraverso la voce e l'abilità narrativa, restituendone senso e profondità alle persone che seguono gli eventi attraverso la radio.

Monia Parente e Rosario Tronnolone, due radiocronisti di lungo corso di Radio Vaticana Italia, spiegano in che modo si racconta al microfono il culmine dell'anno ecclesiale, dove gesti, pause e silenzi racchiudono duemila anni di fede e tradizione.

 

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29 marzo 2018, 10:06