Mons. Paglia: lavorare insieme per aiutare il piccolo Alfie
Barbara Castelli – Città del Vaticano
E’ importante “procedere in modo il più possibile condiviso” per “individuare la soluzione migliore per aiutare il piccolo Alfie in questo momento così drammatico della sua vita”. E’ quanto si legge in una dichiarazione di mons. Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia accademia per la vita, riguardo a questa vicenda tanto delicata, che “continua a suscitare una profonda risonanza emotiva”. “Considerando gli sviluppi di cui siamo testimoni – si legge ancora nella nota – non possiamo sfuggire a un forte disagio, dovuto soprattutto alla sensazione di trovarci in un vicolo cieco in cui tutti rischiamo di rimanere sconfitti”. Il presule, in particolare, auspica “un’intesa tra tutti”, “un’alleanza d’amore tra genitori, famigliari e operatori sanitari”.
La storia del piccolo Alfie
Alfie Evans, colpito da una patologia neurologica degenerativa ancora sconosciuta, è attualmente ricoverato presso l’Ospedale pediatrico di Liverpool. I suoi genitori, Tom e Kate, si oppongono disperatamente all’esecuzione della sentenza di una Corte di Londra, secondo cui dovrebbero essere staccati i supporti che tengono in vita il piccolo di 23 mesi. Dopo il no al ricorso della Corte Suprema del Regno Unito, al papà e alla mamma di Alfie non resta che tornare una seconda volta alla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo. Tutto questo nonostante il Bambin Gesù di Roma si sia detto pronto ad accoglierlo a proprie spese, compreso il trasferimento, per accompagnarlo fino alla sua morte naturale. E’ attesa, intanto, oggi all’Alder Hey Children’s Hospital di Liverpool Mariella Enoc, presidente dell’Ospedale pediatrico, su invito della famiglia Evans. La speranza è quella di ottenere un colloquio con le autorità dell’ospedale inglese e individuare una strada alternativa al distacco delle macchine.
L’appello di Papa Francesco
Lo scorso mercoledì, a Casa Santa Marta, il padre di Alfie ha incontrato Papa Francesco, che si è detto ammirato per il suo coraggio e il suo amore. Assecondando una richiesta di Thomas, il Pontefice, dopo l’udienza generale, ha lanciato un forte appello, ribadendo che l’unico padrone della vita è Dio.
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