Visita ai Musei Vaticani per alcuni ragazzi di Scampia
Barbara Castelli – Città del Vaticano
La bellezza, declinata nelle forme sublimi dell’arte, è uno strumento privilegiato per coltivare il futuro dell’umanità, educando i giovani contro la corruzione. Da questo assunto parte l’iniziativa del dicastero vaticano per il Servizio dello sviluppo umano integrale, insieme con i Musei Vaticani, a favore di alcuni ragazzi di Scampia, periferia nord di Napoli. Una cinquantina di studenti, appartenenti al gruppo “Dignità e Bellezza” dell’Istituto Superiore Attilio Romanò di Scampia, Secondigliano e Miano e del Centro Hurtado di Scampia, sono stati accolti nel polo museale vaticano per una visita gratuita al patrimonio artistico conservato tra le Stanze di Raffaello e la Cappella Sistina.
La bellezza come ricerca della giustizia nella misericordia
L’iniziativa si inserisce in un cammino che il dicastero vaticano inaugura nel giugno 2017, quando nasce la Consulta per la giustizia contro la corruzione e le mafie, su impulso dei costanti richiami di Papa Francesco a realizzare una conversione interiore in favore del bene comune e della legalità. Ne segue, nel febbraio 2018, un momento di riflessione proprio presso l’Istituto Romanò, durante il quale sono presentati anche i libri “Corrosione” del cardinale Peter Turkson, presidente del dicastero vaticano, e “Pane sporco” di Vittorio Alberti, esperto di temi politici e legalità. “La corruzione – scrive Papa Francesco nella prefazione del volume “Corrosione” – esprime la forma generale della vita disordinata dell’uomo decaduto e rivela una condotta anti-sociale”. Bisogna stare attenti però, perché la corruzione, che è il linguaggio prediletto di mafie e organizzazioni criminali, “germoglia nel cuore dell’uomo” e prospera “se ci si arrocca in se stessi e se il pensiero e il cuore non esplorano un orizzonte più ampio”.
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