Cerca

Cookie Policy
Il portale Vatican News utilizza cookies tecnici o assimilati per rendere più agevole la navigazione e garantire la fruizione dei servizi ed anche cookies tecnici e di analisi di terze parti. Se vuoi saperne di più clicca qui. Chiudendo questo banner acconsenti all’uso dei cookies.
ACCONSENTO
Scrigno Musicale
Programmi Podcast
Mons. Bernadito Auza Mons. Bernadito Auza 

Santa Sede: il terrorismo si sconfigge con l'integrazione sociale

Intervenendo alla conferenza dell’Onu incentrata sull’anti-terrorismo e conclusasi ieri, l’Osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, mons. Bernardito Auza, ha indicato tra le priorità l’adozione di politiche che favoriscano l’integrazione sociale

Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano

E’ vitale rispettare le Convenzioni sui diritti umani e il diritto internazionale umanitario. Così si può anche impedire che i terroristi usino abusi e violazioni dei diritti umani come pretesti per le loro atroci azioni. E’ quanto ha affermato ieri a New York mons. Bernardito Auza, sottolineando che per contrastare le minacce contro la pace e la sicurezza, è cruciale - oltre al ruolo guida delle Nazioni Unite - il coordinamento tra gli Stati. Mons. Auza ha anche ricordato che la Santa Sede si impegna attivamente, con i leader di altre religioni, per prevenire l'incitamento a qualsiasi forma di radicalizzazione.

Coinvolgimento della società civile

Durante la conferenza promossa dall’Onu, rappresentanti di istituzioni internazionali e della società civile hanno discusso, in particolare, su come migliorare la cooperazione tra gli Stati per arginare il terrorismo. Per mons. Auza, una delle chiavi per combattere questa piaga è l’integrazione sociale: si devono affrontare, in primo luogo,  i problemi delle comunità “più a rischio di radicalizzazione”, dove possono attecchire ideologie fondamentaliste e processi di reclutamento. E’ dunque fondamentale - ha aggiunto il presule - il coinvolgimento della società civile che può stimolare i governi a rispettare i diritti umani. Per impedire che individui o gruppi possano diventare terroristi - ha poi sottolineato il presule - si devono anche utilizzare risorse e strumenti giuridici adeguati.

Iniziative locali contro minacce globali

Un altro fattore chiave indicato dall’Osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, è il coinvolgimento delle popolazioni locali. Gran parte del successo o del fallimento delle strategie antiterrorismo - ha sottolineato mons. Auza - si basa infatti su iniziative locali. In questo senso, i governi - ha ricordato - sono in prima linea nel promuovere strategie contro il terrorismo e nel mobilitare, in particolare, i giovani contro questa piaga. Per contrastare il radicalismo si devono inoltre promuovere politiche - ha osservato mons. Auza -  che favoriscano l’occupazione e migliorino le proposte formative. Si devono infine garantire la libertà di espressione e la possibilità di manifestare il dissenso attraverso forme democratiche per evitare che si diffondano odio e violenza.

 

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

30 giugno 2018, 12:16
<Prec
Aprile 2025
LunMarMerGioVenSabDom
 123456
78910111213
14151617181920
21222324252627
282930    
Succ>
Maggio 2025
LunMarMerGioVenSabDom
   1234
567891011
12131415161718
19202122232425
262728293031