Nunzio in Nicaragua: il Papa prega per una soluzione pacifica
Gabriella Ceraso- Città del Vaticano
Pace e preghiera per il Nicaragua: a poche ore dal forte appello del Papa all'Angelus di domenica scorsa, il nunzio nel Paese mons. Waldemar Stanisław Sommertag, che ha incontrato Francesco, racconta quale è lo spirito con cui si appresta a raggiungere Managua e come la Chiesa locale cerca di dare il proprio sostegno alla popolazione.(Ascolta l'intervista al nunzio in Nicaragua)
Il Papa è in preghiera
Un dialogo importante quello avuto col Pontefice sabato scorso, ci spiega il nunzio, nel quale si è ribadita non solo la vicinanza e la preghiera del Santo Padre, ma anche l'auspicio per la ripresa del dialogo nazionale in questa delicata situazione. "Mai la Chiesa- ribadisce mons. Sommertag- si ritira dalle sue responsabilità e non è la prima volta che assume ruoli importanti in un percorso di pacificazione".
L'azione della Chiesa per il rifiuto della violenza
Il nunzio sottolinea ancora quanto la voce del Papa sia ritenuta importante e ascoltata dalla Chiesa del Nicaragua e come i vescovi stiano con attenzione operandosi contro ogni forma di violenza o contro "ambiguità" fossero solo nel linguaggio usato.
Cardinale Obando, uomo del dialogo
La scomparsa del cardinale Miguel Obando Bravo, arcivescovo emerito di Managua, lascia un vuoto significativo nella vita della Chiesa in Nicaragua, aggiunge il nunzio, che lo ricorda come un uomo "pacificatore" e un "garante" della riconciliazione che tante volte il Paese ha dovuto riconquistarsi. Infine nelle parole di mons. Sommertag l'appello alla preghiera, alla prudenza e al buon senso da parte di tutti affinchè, per il bene del popolo che si appresta ad abbracciare e ad incoraggiare, si trovino soluzione giuste.
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