Mons. Petrocchi: cardinale per i bisogni di una città ferita
Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano
Monsignor Petrocchi, cosa significa per la sua diocesi, L’ Aquila, che non è sede cardinalizia, questa porpora?
R. - E’ un segno di attenzione, io direi anche di predilezione del Papa, che proprio alle periferie dedica un amore specialissimo di padre. L’Aquila è una città che ha le ferite ancora visibili del terremoto, un evento che ha determinato fratture, non soltanto nell’ambito murario, quindi degli edifici, ma anche nell’anima delle persone. Quindi la carità deve essere attenta a intercettare le domande profonde, i bisogni, perché spesso non vengono espressi ma operano dentro le esistenze concrete.
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