Card. Parolin in visita in Montenegro: l’Europa è soprattutto un progetto di pace
Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
Quella tra Montenegro e Santa Sede è “una collaborazione concreta che si va sviluppando su tanti versanti”. E’ quanto ha sottolineato ieri, in una dichiarazione dopo l'incontro con il premier montenegrino Dusko Markovic, il segretario di Stato cardinale Pietro Parolin. “I legami storici e il dialogo più intenso che si è sviluppato in anni più recenti - ha osservato il porporato - sono stati ulteriormente consolidati dalla firma di un accordo, sette anni fa, il quale consente, nel rispetto delle specificità proprie della Chiesa e dello Stato, di affrontare temi di interesse comune”.
Dialogo ecumenico e interreligioso
Inoltre, “è ferma speranza - ha aggiunto il cardinale Parolin - che il prossimo passo che si è concordato, cioè l’apertura di una sede stabile della nunziatura apostolica in Montenegro, possa dare nuovo e vigoroso impulso alle relazioni bilaterali”. Il porporato ha quindi spiegato che la comunità cattolica del Montenegro “è impegnata a perseguire un dialogo fraterno con l’Ortodossia, come anche ad avere rapporti cordiali con gli appartenenti all’Islam e ad altri gruppi religiosi del Paese”.
Montenegro e l’Europa
Il segretario di Stato, che è stato informato dal premier montenegrino “sui progressi compiuti dal Montenegro verso la piena adesione all’Unione Europea”, ha poi aggiunto: “L’Unione Europea non è soltanto un sistema economico e giuridico, ma è soprattutto un progetto di pace e una comunità di principi e di valori”. “Entrandovi a far parte, come auspico vivamente, il Montenegro - ha concluso il porporato - potrà anche offrire un apporto proprio, come modello sociale in grado di salvaguardare l’identità religiosa e culturale dei suoi cittadini, di promuovere la convivenza interetnica e interreligiosa, la riconciliazione e la pace, e di sostenere il rispetto dell’ambiente, la ‘casa comune’ e le leggi della natura”.
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