Apostolato del Mare: tutela marittimi passa per la lotta all’inquinamento
Marco Guerra - Città del Vaticano
Nella ricorrenza della Domenica del Mare, che si è svolta ieri, 8 luglio, il Papa ha dedicato una preghiera ai marittimi, ai pescatori e alle loro famiglie, “come pure per i cappellani e i volontari dell’Apostolato del Mare”. Dopo la recita dell'Angelus, Francesco ha ricordato anche quanti vivono situazioni di lavoro indegno e quanti si impegnano a liberare i mari dall’inquinamento.
Il messaggio del cardinale Turkson
La dignità dei lavoratori marittimi e delle popolazioni che vivono grazie alle risorse del mare e degli oceani sono infatti sempre più interconnesse con la salvaguardia dell’ambienti marini. Un aspetto evidenziato anche nel messaggio diffuso, sempre in occasione della Domenica del Mare 2018, dal cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, che ha espresso il pieno sostegno della Santa Sede agli sforzi compiuti dall'Organizzazione Marittima Internazionale (OMI) per prevenire e ridurre in modo significativo da parte del settore marittimo, l'inquinamento marino da plastica, diminuire le emissioni di gas serra prodotte dalle navi e implementare altre normative che impongono l’uso di carburanti più puliti in mare.
La lotta alla plastica del Dicastero per lo Sviluppo Integrale
Un impegno che si è concretizzato anche tramite l’adozione di buone prassi presentate alla Conferenza Internazionale "Saving our Common Home and the Future of Life on Earth", che si è tenuta in Vaticano, il 5 al 6 luglio scorsi, nel terzo anniversario dell’Enciclica di Papa Francesco Laudato si'. Per dare l’esempio, il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale ha infatti eliminato dai suoi uffici l’uso delle bottigliette e di tutta la plastica per uso alimentare.
L’attenzione per i mari nella Laudato si'
L’attenzione del Santo Padre per le risorse del mare è espressa in tutta l’Enciclica Laudato si', in cui evidenzia che “l’innalzamento del livello del mare, ad esempio, può creare situazioni di estrema gravità se si tiene conto che un quarto della popolazione mondiale vive in riva al mare o molto vicino ad esso, e la maggior parte delle megalopoli sono situate in zone costiere”. Molti i riferimenti anche all’inquinamento “prodotto dal biossido di carbonio”, che “aumenta l’acidità degli oceani e compromette la catena alimentare marina”. Affrontato anche il “crescente problema dei rifiuti marini e della protezione delle aree marine al di là delle frontiere nazionali”.
L’Apostolato del Mare: mare bene comune che unisce
L’Apostolato del Mare ha fatto sua questa sensibilità per la tutela degli oceani, proprio nell’ottica di continuare a garantire il sostegno spirituale e materiale ai marittimi, che viene offerto nei porti e sulle navi dei cappellani e dai volontari della Associazioni Stella Maris. E del mare come bene comune da difendere ne parla ai microfoni di VaticanNews, Padre Bruno Ciceri, direttore dell’Apostolato del Mare internazionale: (Ascolta l'intervista a Padre Ciceri)
R. – Innanzitutto, noi sappiamo bene che il mare è un bene comune e quindi è importante che venga mantenuto pulito, anche perché ci sono moltissime persone – se pensiamo ai pescatori – che vivono del frutto del mare. Anche per la gente che sempre vive sul mare e del mare, è importante che noi manteniamo un mare pulito, perché di questo beneficiano tutti.
E’ importante capire, però, come si possa conciliare la salvaguardia dell’ambiente, dei mari in particolare, con quella del lavoro dei marittimi: quindi, tutelare l’ambiente e i posti di lavoro …
R. – Il mare è inquinato anche dalle navi, tramite il fumo che viene rilasciato e dagli scarichi; quando si verificano grossi incidenti, c’è poi l’inquinamento con il petrolio che fuoriesce dalle navi . Lo sviluppo tecnologico delle navi sta, però, migliorando di molto anche le emissioni. Pensiamo al settore delle crociere, dove la gente va sul mare per vedere il mare, per poter apprezzare la natura, la creazione di Dio: quando le persone si trovano sul mare, in mezzo al mare, e assistono a un bellissimo tramonto o a un’alba, osserva pesci, delfini o balene che passano accanto alla nave, possono avvicinarsi sempre di più al Signore attraverso la natura. Se tutto questo dovesse scomparire, anche tutto il lavoro dei marittimi che lavorano sulle navi da crociera ma anche su altri tipi di imbarcazioni, tutto questo scomparirebbe. Quindi è importante che ci prendiamo cura del mare, perché il mare è un bene comune e ci può aiutare anche ad avvicinarci al Signore.
Si è appena conclusa in Vaticano una Conferenza sull’ambiente, promossa dal Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale. C’è particolare attenzione alla lotta alla plastica: ci può spiegare perché e cosa si intende fare?
R. – Noi sappiamo bene che la fonte principale di inquinamento dei mari sono le plastiche, in tutte le loro forme: dalle bottigliette dell’acqua ai sacchetti di plastica che vengono scaricati in mare. Noi sappiamo bene che purtroppo prima che la plastica si dissolva nel mare, ci vogliono centinaia e centinaia di anni. Spesso, però, queste plastiche vengono anche ingerite dai pesci e questi muoiono. Ecco perché dobbiamo diventare, anche noi, sempre più coscienti e limitare l’uso della plastica. Ci sono tanti piccoli gesti che noi possiamo adottare: dall’utilizzare borse riciclabili per fare la spesa, ma anche cercare di limitare l’uso delle bottigliette di plastica. Ad esempio, nel nostro Dicastero abbiamo incominciato a non usare più le bottigliette di plastica, portandoci quelle di vetro …
Il mare spesso viene associato alle vacanze, all’estate: un momento in cui si ha il tempo per riflettere, per pensare. Il mare fa pensare alla trascendenza, con le sue vaste distese d’acqua … Anche tra gli apostoli, molti erano pescatori, altri poi hanno attraversato il mare per portare la Parola del Signore. Può essere veramente un momento di incontro con la trascendenza, il mare?
R. – Certamente! Guardando alla vastità del mare, come già accennavo anche prima, agli spettacoli che spesso il mare ci offre – l’alba e il tramonto infuocati – ci parlano di una grandezza enorme. Abbiamo anche la possibilità di vedere la varietà di specie di pesci che sono nel mare, come il Signore abbia saputo creare tutte queste cose. Quindi, dobbiamo ringraziare il Signore per tutto questo. E oggi penso che nel passato il mare ha portato gli apostoli – come lei accennava – ad annunciare il Vangelo in altri luoghi, esploratori a scoprire nuovi mondi … Purtroppo ai nostri giorni il mare è diventato più che altro un punto di divisione: anche questo è da considerare. Spero che il mare torni a essere un luogo dove la gente può navigare liberamente, un luogo che può unire la gente. Il mare unisce, non divide le persone.
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