Laudato si’: salvare la Casa comune e il futuro della vita
Cristiane Murray e Salvatore Tropea – Città del Vaticano
Quasi tre anni dopo la pubblicazione della lettera enciclica Laudato si’, risuonano ancora le parole di Papa Francesco sulla cura del creato: “che tipo di mondo desideriamo trasmettere a coloro che verranno dopo di noi, ai bambini che stanno crescendo?”. È su questa scia che si innesta la conferenza internazionale "Salvare la nostra Casa comune e il futuro della vita sulla Terra" da domani e per due giorni al via in Vaticano, presso l’Aula Nuova del Sinodo. Tra gli organizzatori dell’evento anche il The Global Catholic Climate Movement (Gccm).
Dare l’esempio con buone pratiche
L’evento, ideato e organizzato dal Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, è stato presentato lo scorso 26 giugno nella Sala Stampa della Santa Sede. In quell’occasione il cardinale Peter Turkson e la dott.ssa Flaminia Giovanelli, rispettivamente prefetto e sottosegretario del Dicastero, sottolinearono il tema portante dell’intera conferenza, ovvero riuscire “a dare l’esempio con buone pratiche”. La due giorni in Vaticano, infatti, si propone di porre le basi per passare dall'insegnamento della Laudato si', all'azione su tutti i fronti e livelli, quello individuale, sociale, politico ed ecclesiale. Inoltre, non parteciperanno solo gli esperti del settore, ma anche giovani e alcuni rappresentanti dei popoli indigeni.
Esperti, giovani e indigeni
La conferenza internazionale è stata organizzata insieme con Caritas Internationalis, il Movimento cattolico mondiale per il clima e il Cidse, ovvero un’alleanza internazionale di agenzie di sviluppo cattoliche. All’evento saranno presenti vari esperti del settore, come Patricia Espinosa, diplomatica messicana e segretario esecutivo della Convenzione Quadro sul Cambiamento Climatico delle Nazioni Unite (Unfccc) e l’economista Nicholas Stern. La conferenza vedrà anche la partecipazione di gruppi di giovani e rappresentanti di alcune popolazioni indigene, in particolare del bacino del Congo e dell’Amazzonia.
La Laudato si’ ha cambiato la Chiesa
L’incontro celebrerà appunto la Laudato si’ che “ha letteralmente cambiato il corso della storia della Chiesa nel campo ambientale”. Ne è convinto padre Dario Bossi, missionario comboniano da anni impegnato in Brasile contro lo sfruttamento intensivo delle risorse minerarie (Ascolta l’intervista a padre Bossi sulla conferenza Saving our Common Home). “In questo incontro – afferma il sacerdote – vogliamo mostrare il tema della terra, dell’estrattivismo e dei conflitti legati a questo. Portare tutte queste situazioni – sottolinea – ci porta ad interpretare la Laudato si’ a partire dal grido della gente, a partire dalle urgenze effettive. Come dice Papa Francesco, continua padre Bossi, “bisogna ripensare questo modelli affinché smetta di generare morte”.
L’estrazione mineraria in Brasile, un caso emblematico
Padre Dario Bossi vive da più di dieci anni nel nord-est del Brasile e porta con sé la testimonianza dei danni causati dall’uomo con l’estrattivismo incontrollato, soprattutto in Amazzonia. “La gente – racconta – ci ha chiesto esplicitamente di intervenire come Chiesa per prenderci cura della difesa del territorio per via di tutti gli impatti che l’estrazione mineraria comporta”. In quella zona, infatti, si trova la miniera di ferro più grande del mondo, che viene sfruttata in modo intensivo per portare il minerale fino in Cina, con il paradosso che spesso i prodotti finiti tornano nel luogo di origine del minerale.
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