Domenica del mare. Card. Turkson: garantire sostegno spirituale e materiale ai marittimi
Marco Guerra – Città del Vaticano
Nel dopo Angelus il pensiero del Papa è andato alla ricorrenza della “Domenica del Mare”, dedicata ai marittimi e ai pescatori. Francesco ha poi ricordato coloro che in mare vivono situazioni di lavoro indegno e coloro impegnati nella lotta contro l’inquinamento dei mari.
Oltre un milione di marittimi lontani dalle famiglie
Temi che ricorrono nel messaggio inviato per la Domenica del Mare 2018 dal cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale. Il testo scritto dal porporato si apre proprio con una menzione alle condizioni di vita dei “circa 1.200.000 marittimi di ogni nazionalità, che professano fedi diverse, costretti a vivere per svariati mesi nello spazio ristretto di una nave, separati dalle loro famiglie e dai loro cari, senza poter partecipare agli eventi famigliari più importanti e significativi (compleanni, laurea, ecc.) ed essere presenti nei periodi di prova e difficoltà, quali la malattia e la morte”.
Lavoro colmo di sacrifici
Il cardinale esprime quindi gratitudine per il loro apporto all’economia globale, trasportando, da una parte all’altra del globo, “il 90% di tutti i beni che utilizziamo nella nostra vita quotidiana”. Un lavoro “colmo di sacrifici”, che il prefetto del dicastero vaticano mette a fuoco entrando nel vivo delle principali difficoltà che la gente del mare affronta quotidianamente.
Negato il permesso di sbarcare e di visitare le navi
Il cardinale Turkson spiega che con “la meccanizzazione e l'automatizzazione, il tempo di sosta delle navi in porto si è ridotto al minimo, per cui all'equipaggio non rimane tempo sufficiente per riposare e rilassarsi”. Il Codice internazionale per la sicurezza delle navi e degli impianti portuali (ISPS) ha migliorato la sicurezza in mare, fa notare il porporato, ma si è rivelato particolarmente restrittivo per i marittimi: “In numerosi porti, gli equipaggi hanno sempre più difficoltà a ottenere il permesso di scendere a terra”. Il porporato deplora poi che anche ai cappellani e volontari dell’Apostolato del Mare venga negato il permesso di entrare in porto o di salire a bordo delle navi “per fornire benessere materiale e spirituale ai marittimi che raggiungono la costa dopo settimane di navigazione”.
Violenza in mare e pirateria
Il capo dicastero affronta poi la questione della pirateria, alimentata dalla pesca illegale che depaupera le risorse marine naturali di molti stati costieri, “creando una situazione di estrema povertà nel Paese, e rendendo facile per individui senza scrupoli trasformare pescatori disperati e senza lavoro in pirati”. “Chiediamo ai Governi e agli armatori – aggiunge il cardinale Turkson - di mettere in atto tutti i meccanismi necessari per proteggere la vita delle persone in mare e ridurre al minimo il costo economico”.
Abbandono di navi e equipaggi
Un altro drammatico fenomeno messo in luce nel messaggio è quello dell'abbandono di navi e equipaggi. Citando fonti della stampa, il cardinale ricorda che tra il 2012 e il 2017 oltre 1.300 marittimi sono stati abbandonati per ragioni diverse in porti stranieri, spesso senza salario e senza riserve di cibo e carburante per la nave.
Stella Maris a sostegno dei marittimi
In questo contesto, prezioso è il lavoro dei volontari e dei cappellani delle "Stella Maris", ringraziati dal cardinale Turkson, perché “da Malta al Sudafrica, dal Regno Unito agli Stati Uniti, per mesi interi hanno fornito supporto materiale, spirituale, legale e psicologico a diversi equipaggi di navi abbandonate, e continuano tuttora a farlo”. Rivolgendosi ancora agli armatori, il porporato chiede la messa in atto di “un sistema di sicurezza finanziaria volto a garantire che gli armatori assegnino un risarcimento ai marittimi e alle loro famiglie in caso di abbandono”.
Impatto ambientale sugli oceani
Infine il messaggio attinge all’Enciclica “Laudato Sì” di Papa Francesco per richiamare alla tutela ambientale dei mari. L’attenzione è posta sulle emissioni di biossido di carbonio prodotte dalle navi che contribuiscono all'acidificazione degli oceani. “Oltre al biossido di carbonio, queste navi rilasciano anche un certo numero di altri inquinanti che non fanno altro che accrescere il problema”. Il porporato garantisce pertanto sostegno agli sforzi compiuti dall'Organizzazione Marittima Internazionale (OMI) per ridurre “l'inquinamento marino da plastica, diminuire le emissioni di gas serra prodotte dalle navi, e implementare altre normative che impongono l’uso di carburanti più puliti in mare”.
“Invochiamo Maria, Stella del Mare”, conclude il cardinale Turkson, “affinché estenda la sua materna protezione sulla gente del mare e la guidi nei pericoli verso un porto sicuro”.
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