Mons. Gallagher in Corea del Sud: è tempo di riconciliazione
Isabella Piro – Città del Vaticano
“È un momento storico, un momento di speranza”: così si è espresso mons. Paul Richard Gallagher, Segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati, in visita dal 4 al 9 luglio in Corea del Sud. Tra i momenti salienti, la visita del presule alla zona demilitarizzata tra la Corea del Sud e la Corea del Nord. Accompagnato dai vertici delle forze armate coreane, mons. Gallagher ha sottolineato “il raro onore di visitare questo luogo di importanza storica per la Corea e per il mondo, un luogo di divisione in passato”. “A nome di Papa Francesco – ha aggiunto – prego che in futuro esso diventi un luogo di speranza e di riconciliazione”.
Fiducia per il futuro
Ribadendo, inoltre, le numerose “sfide e difficoltà da affrontare” per il futuro del Paese asiatico, il rappresentante vaticano ha comunque ricordato che “la determinazione sempre dimostrata dal popolo coreano lo aiuterà lungo il cammino che lo attende in futuro”. “Sono sicuro - ha detto l’arcivescovo - che, con le preghiere e il sostegno dei cristiani in tutto il mondo, molte cose buone saranno raggiunte nei prossimi mesi". Quanto alla Corea del Nord, mons. Gallagher ha affermato: “Andiamo avanti, affrontando le sfide: a prescindere dal lato del confine in cui ci troviamo, qualunque sia la situazione in cui siamo, dobbiamo cercare di lavorare per far progredire lo sviluppo della società”.
Rilanciare iniziative umanitarie
Numerosi gli incontri avuti nei giorni scorsi dal rappresentante vaticano: in particolare, il 5 luglio, mons. Gallagher ha avuto un colloquio con il presidente della Corea del Sud, Moon Jae-in. Durante l’incontro – ha reso noto la Sala Stampa della Santa Sede – “è stata sottolineata l'importanza di rilanciare ogni utile iniziativa di carattere umanitario”, insieme alla “urgenza di favorire nei giovani una cultura di pace”.
La preghiera del Papa per la pace e la riconciliazione
Sempre il 5 luglio, mons. Gallagher è intervenuto ad un ricevimento presso la Nunziatura Apostolica: in quell’occasione, l’arcivescovo ha ricordato i 55 anni di rapporti diplomatici tra la Santa Sede e la Corea, evidenziando l’accompagnamento costante della prima nei confronti del Paese asiatico, lungo “il suo cammino verso la pace e lo sviluppo”; centrale anche il richiamo al “profondo apprezzamento della cultura coreana” che ha sempre contraddistinto la Santa Sede. “Il Santo Padre Francesco – ha sottolineato ancora l’arcivescovo Gallagher - nutre rispetto e affetto per il popolo di questa terra, e prega in modo particolare, soprattutto ora, per la pace e la riconciliazione nella Penisola”.
Promuovere rispetto per la vita e sviluppo integrale
Il 6 luglio, inoltre, il Segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati ha incontrato i parlamentari cattolici sudcoreani, ai quali ha portato “il saluto e gli auguri” del Papa: “Il Pontefice segue con particolare attenzione tutti gli sviluppi politici, sia a livello regionale che internazionale”, ha detto l’arcivescovo, ricordando poi il monito del Pontefice affinché “l'azione politica rimanga sempre una missione nobile e, per i cattolici impegnati nella sfera pubblica, diventi una vera vocazione a vantaggio dell'intera società”. Di qui, l’esortazione a “promuovere ideali più alti come il rispetto per la vita, la pace, lo sviluppo integrale della persona umana”.
Il programma dei prossimi giorni
Infine, per oggi, 7 luglio, il programma della visita prevede l’intervento di mons. Gallagher alla Conferenza organizzata dall’Università cattolica della Corea, sul tema “La diplomazia della Santa Sede al servizio della pace e dei diritti umani”, mentre domenica 8 luglio il presule presiederà la Messa nella cattedrale di Myeongdong, a Seul. Oltre a mons. Gallagher, la delegazione ufficiale vaticana è composta da mons. Alfred Xuereb, Nunzio apostolico in Corea, e dai Consiglieri di Nunziatura, mons. Roberto Lucchini e mons. Marco Sprizzi.
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