Ruffini a Ucap: media cattolici uniti per lo sviluppo umano
Barbara Castelli – Città del Vaticano
“Possa questa Conferenza incoraggiarvi e sollecitarvi, sulla base delle vostre tradizioni e cultura, così come dell’antica saggezza africana, ad affrontare e superare gli squilibri strutturali che creano e alimentano l’impoverimento di questo splendido continente, non solo a livello materiale, ma anche antropologicamente e spiritualmente”. E’ l’auspicio contenuto nel messaggio che il prefetto del Dicastero per la comunicazione vaticana, Paolo Ruffini, ha inviato alla Conferenza 2018 dell’Unione della Stampa cattolica africana. La cinque giorni a Città del Capo, in Sudafrica, riflette sul tema: “Utilizzare i media per la promozione dello sviluppo umano integrale in Africa”.
Una crescita globalmente umana
Per troppi anni, si legge nella missiva, “l’idea di sviluppo è stata ridotta alla semplice crescita economica”. Fortunatamente oggi “la nozione comprende tutte le dimensioni dell’essere umano, in una percezione olistica e più complessa, che include caratteristiche antropologiche, storiche, culturali, economiche, politiche, ecologiche, religiose e spirituali”. “La convenzionale idea di sviluppo e crescita economica” è ormai “obsoleta”, soprattutto dopo il “fallito tentativo” di imporre “un’ideologia di sviluppo nei paesi poveri”. In questa prospettiva, il prefetto del Dicastero per la comunicazione rimarca che la strada migliore per “promuovere la libertà e raggiungere uno standard di vita migliore” è “forgiare” un proprio modello.
Le dimensioni dello sviluppo e la ricchezza dell’Africa
Svariati contesti socio-economici dimostrano che la “crescita economica” non “crea posti di lavoro, né diminuisce la disuguaglianza”, ma accresce solo i problemi umani e ambientali. Le “connessioni e le interazioni” tra tutte le “dimensioni dello sviluppo”, ricorda Paolo Ruffini, sono anche messe a fuoco da Papa Francesco nella Lettera Enciclica Laudato si’; così come Benedetto XVI, nell’omelia della Messa inaugurale per Seconda assemblea speciale per l’Africa del Sinodo dei vescovi, aveva parlato dell’Africa quale “polmone spirituale dell’umanità”. Un patrimonio che, tuttavia, rischia di essere “infettato da un doppio virus”, “del materialismo e del fanatismo religioso”. “Il continente africano”, prosegue il prefetto nel messaggio, “sta chiaramente lottando con determinazione per preservare il suo patrimonio spirituale contro vari attacchi e contaminazioni”. Di qui, l’invito a tutti i membri dell’Ucap a leggere accuratamente la Dichiarazione comune dei vescovi dell’Africa e del Madagascar, un testo purtroppo non sufficientemente diffuso.
Collaborativi ambasciatori di speranza
Paolo Ruffini auspica, infine, una sempre più proficua collaborazione tra le varie realtà che caratterizzano questo orizzonte, tra cui: l’Organizzazione Cattolica mondiale per la Comunicazione (Signis), il Consiglio dei media cattolici (Cameco), e l’organo mediatico del Simposio delle conferenze episcopali di Africa e Madagascar. “Non possiamo mai insistere abbastanza”, conclude, assicurando la completa disponibilità del Dicastero per la comunicazione, “sulla necessità di collaborazione tra i professionisti della comunicazione cattolica” “per dare voce a chi non ha voce, rivelare la corruzione e denunciare le strutture del male”.
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