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Accesso all'acqua potabile, necessità di un impegno comune

E' Prevista per l'8 novembre la conferenza sull'accesso all'acqua potabile per tutti in quanto bene comune. Prevede il coinvolgimento di rappresentanti delle grandi religioni, esperti scientifici, del mondo accademico e internazionale

Emanuela Campanile - Città del Vaticano

La gestione di un bene comune: accesso all’acqua potabile per tutti, è il titolo della Conferenza internazionale che si terrà giovedì 8 novembre presso la Pontificia Università Urbaniana che patrocina l’evento. Oragnizzata dal Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, in collaborazione con le Ambasciate accreditate presso la Santa Sede di Francia, Italia, Monaco e Stati Uniti, intende riaffermare l’assoluta e urgente necessità di un impegno generale affinché l’accesso all’acqua potabile venga garantito a tutti e in qualsiasi situazione.

 

L'impegno della Chiesa

Su questo tema la Chiesa ribadisce, quindi, il suo costante impegno come affermato da Papa Francesco nel Messaggio per la Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato del 2018 e nel primo capitolo dell’Enciclica Laudato si’. Per le Nazioni Unite è un tema inserito tra gli obiettivi da raggiungere entro il 2030, e considerato argomento cruciale per la Regione Panamazzonica.

“L’accesso all’acqua potabile e sicura è un diritto umano essenziale, fondamentale e universale - Papa Francesco”

Un approccio multidisciplinare

L'approccio - come fa sapere il Dicastero organizzatore - sarà multidisciplinare con la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni ecclesiali e non, esperti nelle scienze ambientali e sociali, rappresentanti del mondo accademico, esponenti delle grandi religioni. Presente ai lavori il card. Peter K.A. Turkson, Prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, e il segretario del Dicastero, mons. Bruno-Marie Duffé. Interverranno, poi, tra gli altri: il prof. Luca Pandolfi, docente presso la Pontificia Università Urbaniana; il prof. Léo Heller, Rappresentante Speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani all’acqua e ai servizi igienici e rappresentanti dell’Organizzazione Islamica per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (ISESCO) e dell’Unione Induista Italiana.

Testimonianze

Alla conferenza internazionale si darà voce anche ai Paesi che soffrono maggiormente per la carenza di acqua potabile che mostreranno l’importanza della responsabilizzazione di tutti gli attori in campo e del coordinamento fra le agenzie di governance locali, nazionali e internazionali. Il tema sarà trattato anche dal punto di vista del diritto internazionale, dell’inquinamento e delle implicazioni nel campo della salute e che investono le strutture sanitarie dei Paesi in via di sviluppo.

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11 ottobre 2018, 11:14