La carità di Papa Francesco sfreccia come una Vespa
Benedetta Capelli – Città del Vaticano
Giovanni Paolo II, nella Lettera apostolica Novo Millennio Ineunte al termine del Giubileo del 2000, invocava una nuova “fantasia della carità” che profumasse di “fraterna condivisione”. In fondo è questo il mandato affidato da Papa Francesco all’Elemosiniere, cardinale Konrad Krajewski, che insieme a tanti volontari porta avanti il servizio ai poveri, “la carne di Cristo”.
Una vespa per aiutare i poveri
E’ stato proprio don Corrado – gli amici della strada lo chiamano così – ad accompagnare una piccola delegazione del "Club Vespa nel Tempo" da Papa Francesco, prima dell’Angelus del 2 settembre scorso. In dono al Pontefice l’emblema di un Paese che nel 1946 si riprendeva dalle macerie della guerra; un piccolo ciclomotore diventato ben presto un simbolo italiano e più volte immortalato in film di successo come, ad esempio, “Vacanze romane” con Audry Hepburn e Gregory Peck che attraversano la capitale in sella ad una Vespa bianca. Quella donata a Francesco è stata personalizzata con una targa ad hoc: BF362918 (Bergoglio - Francesco - anno di nascita - e la data 2 settembre 2018, giorno della donazione). Una Vespa molto particolare che è stata venduta ad un privato di Brescia e il ricavato destinato alle opere di carità.
Elemosineria e le opere di carità
L’Elemosineria, in passato, si è distinta per “la fantasia della carità” seguendo sempre l’indicazione del Papa di dare tutto ai poveri e a chi ha bisogno. Nel Natale 2014, il Governatorato della Città del Vaticano organizzò una lotteria di beneficienza che ebbe un grande successo, un’iniziativa poi replicata in varie occasioni come per la festa dei Santi Pietro e Paolo. Ogni volta il ricavato della vendita dei biglietti è stato donato all’Elemosineria Apostolica. In palio c’erano sempre i doni ricevuti da Francesco nel corso di udienze, incontri e viaggi. Tra questi una macchina usata per gli spostamenti dallo stesso Pontefice in Corea del Sud nell'agosto 2014.
Piccoli gesti preziosi
Lo straordinario lavoro dell’Elemosineria è quello che si fa nel nascondimento. Papa Francesco nell’udienza generale del 12 marzo 2016 aveva ricordato che l’amore “è il servizio concreto che rendiamo gli uni agli altri. L’amore non solo parole, ma con opere... l’amore è servizio! Un servizio umile, fatto nel silenzio e nel nascondimento, come Gesù stesso ha detto”. Così fa l’ufficio della carità del Papa che quotidianamente offre 11mila piccole somme a chi ne ha bisogno. Solo nel 2017 sono stati offerti 3.400.000. Piccoli gesti – fanno sapere dall’Elemosineria – che sono come il profumo: non si vedono ma offrono fragranza.
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