Sinodo. Padre Tasca: la Chiesa sia in cammino con i giovani, come Gesù

Quinta congregazione generale questa mattina al Sinodo dei vescovi dedicato ai giovani. La nostra intervista con padre Marco Tasca, ministro generale dell’Ordine francescano dei Frati minori conventuali

Barbara Castelli – Città del Vaticano

 

“I giovani cercano” e noi “adulti” dobbiamo comprendere il loro modo di “mettersi in ricerca”, soprattutto attraverso “l’ascolto”: “i giovani hanno bisogno di essere ascoltati”. Lo sottolinea, ai microfoni di Vatican News, padre Marco Tasca, ministro generale dell’Ordine francescano dei Frati minori conventuali, eletto dall’Unione dei superiori generali per partecipare ai lavori della XV Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, sul tema: “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. In questa fase iniziale dell’assise, precisa il francescano, è emerso in modo forte un bisogno di “paternità e maternità spirituale”. “Occorre una visione di fede per leggere in profondità la situazione dei giovani di oggi – rimarca – che certamente stanno cercando qualcuno, stanno cercando qualcosa, stanno cercando un motivo per cui vivere in questa società così difficile, così piena di tensioni, ma anche così piena di possibilità”.

Condividere la vita, sull’esempio di Gesù

Secondo padre Marco Tasca, “non si può parlare di Chiesa e giovani”, perché “i giovani fanno parte della Chiesa”: quello su cui bisogna lavorare è la vicinanza. Un’altra richiesta emersa molto chiaramente nel corso del Sinodo, infatti, è quella di prossimità. I giovani hanno chiesto: “stateci vicini, accompagnateci, camminate con noi”. Il tempo dell’insegnamento, sottolinea il ministro generale dell’Ordine francescano dei Frati minori conventuali, è oggi possibile solo con lo “stare vicino”, con “il condividere, con il vivere la vita quotidiana”. “Questa è la modalità più bella che abbiamo”, aggiunge, ed è esattamente quello che ha fatto Gesù, che “si è messo in cammino, ha voluto vicino a sé i suoi discepoli, è stato con la gente, ha condiviso la vita della gente normale: non ha fatto altro”.

Parlare ai giovani con un linguaggio “contemporaneo”

Anche “il tema della corporeità” è emerso con “forza” negli interventi del Sinodo, in “un mondo in cui pare che la sessualità sia la cosa più ovvia, più banale, più vivibile”. “I giovani chiedono di rifletterci insieme”, conclude il francescano, e per “noi adulti è importante ripetere come la fede cristiana vede la corporeità, la sessualità, e forse dirlo con categorie di oggi”. “Le categorie di secoli fa hanno fatto il loro servizio”, la sfida oggi è “ridire la bellezza della sessualità” in termini comprensibili per tutti.

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09 ottobre 2018, 13:38