Sinodo: presentata bozza della Lettera ai giovani di tutto il mondo
Isabella Piro – Città del Vaticano
È stato Mons. Emmanuel Gobilliard, vescovo ausiliare di Lione, in Francia, e membro della Commissione istituita appositamente, a leggere in Aula la proposta della “Lettera del Sinodo ai giovani di tutto il mondo”. Il testo, ancora provvisorio, mira ad interpellare ogni giovane, donandogli speranza e incoraggiamento, con la certezza che la Chiesa cammina insieme a lui. Quindi, esprimendo gratitudine ai redattori, i 253 Padri Sinodali presenti in Aula hanno proposto aggiunte ed emendamenti sia alla bozza della Lettera, sia al progetto del Documento finale, definito armonico nella sua struttura.
Discernimento spirituale e decisioni operative
Ad aprire la 19.ma Congregazione generale è stata la preghiera dell’Ora Terza, con la lettura di un passo della prima Lettera di Pietro: un testo dalle molte consonanze con il lavoro sinodale, come rilevato da un Padre che ha tenuto la meditazione. In esso, infatti, Pietro incoraggia i cristiani a “cingersi i fianchi della mente”, ovvero a compiere il giusto discernimento spirituale in vista di una decisione, uscendo da una certa “sonnolenza” in cui – è stato detto - sembra essere la Chiesa oggi. Di qui, il richiamo ad abbandonare il conformismo mondano, a non farsi condizionare dai mass-media o dall’opinione comune, veri e propri “bombardamenti che impediscono il discernimento”, per prendere invece “decisioni operative” nelle Chiese locali, perché “il Sinodo più vero inizia il 29 ottobre”, una volta conclusi i lavori in Aula. Infine, è stato notato come la prima Lettera di Pietro termini con una doppia esortazione, agli anziani ed ai giovani, esattamente quali sono i partecipanti all’Assemblea.
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