Siate 'discepoli missionari' e impegnati per il bene comune: così il card. Filoni in Angola
Adriana Masotti - Città del Vaticano
Sono laici che, con il senso di appartenenza alla Chiesa, portano la forza del Vangelo nel mondo del lavoro, della cultura, nelle famiglie, nelle parrocchie e nelle diocesi, gli uomini e le donne incontrati oggi a Luanda, capitale dell'Angola. A loro il card. Fernando Filoni, prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, ha portato i saluti e la benedizione di Papa Francesco, esprimendo anche il suo personale apprezzamento per la loro testimonianza cristiana nella società. I Movimenti Apostolici e le nuove comunità a cui appartenete, ha detto il porporato, sono per le vostre Chiese “un dono unico del Signore e una risorsa preziosa” perché voi “proclamate la gioia del Vangelo in ogni ambiente”. Voi siete "discepoli missionari". E ha ricordato quanto al Papa stia a cuore vedere tutti i cristiani impegnati nell’essere veramente ‘discepoli missionari’ superando il rischio, tanto diffuso oggi, di cadere ‘in una tristezza individualistica’.
Ogni cristiano deve sentirsi misssionario
Il card. Filoni ricorda che Francesco ha promulgato il Mese Missionario Straordinario dell'ottobre 2019, in occasione del centenario della Lettera apostolica Maximum Illud di Papa Benedetto XV, e che il suo scopo è, ha precisato il Papa, ‘riconoscere, vivere e convincerci che la missione è, e deve diventare sempre più, il paradigma della vita e dell'opera di tutta la Chiesa e, quindi, di ogni cristiano’.
Guardando poi alla Chiesa in Angola, il porporato ha osservato che la collaborazione tra laici e pastori contribuisce a renderla viva. Ciò si manifesta “nella partecipazione attiva dei fedeli alle celebrazioni liturgiche e alle attività ecclesiali e sociali”. Notevole anche il fiorire delle realtà associative laicali. “Ammiro particolarmente – ha proseguito - il ruolo dei catechisti nell'evangelizzazione e nella pastorale parrocchiale. Inoltre, la Chiesa gode di una buona reputazione in questo Paese, è ben rispettata. Tutto questo è anche il risultato dei vostri sforzi quotidiani”.
Vangelo e credenze legate alla magia
Il card. Filoni affronta poi una questione problematica di cui i membri dei Movimenti in Angola devono tener conto: la difficoltà di far penetrare il Vangelo nella cultura e nelle tradizioni popolari del Paese. “Molti cattolici – ha affermato - partecipano ancora attivamente e senza scrupoli a credenze e pratiche superstiziose, al dinamismo della stregoneria e della magia, e questo influisce molto sulla sua vita quotidiana” creando paura e sospetti e non facilitando i buoni rapporti tra le comunità cristiane.
Comunione ecclesiale e preghiera personale
Un altro elemento che il card. Filoni raccomanda a quanti lo stanno ascoltando è la necessità della comunione all'interno di ogni Movimento, ma anche tra le varie realtà ecclesiali, per lavorare insieme senza rivalità. Inoltre è essenziale che ciascuno dia spazio alla preghiera che è incontro personale con Cristo. Citando ancora il Papa, il cardinale Filoni afferma: “Colui che esce per incontrare Cristo e si lascia incontrare da lui è colui che lascia se stesso, il suo egoismo, la sua autosufficienza” per mettere al centro la persona di Gesù.
Un impegno coraggioso nella vita sociale
Il porporato chiede poi ai movimenti che si occupano delle vocazioni sacerdotali, uno sforzo in più per formare sacerdoti missionari, vicini alla gente; Incoraggia “quelli di voi che sono impegnati nella vita politica, economica o culturale” ad una partecipazione attiva e coraggiosa in questi ambiti, per costruire il bene comune, consapevoli di essere, come dice il Vangelo, il sale della terra e la luce del mondo. E infine sollecita il coinvolgimento dei giovani nell’evangelizzazione per poter dire: "Insieme ai giovani, portiamo il Vangelo a tutti".
Ai giovani: ciascuno ha una missione da compiere
E proprio ai giovani si è rivolto nel pomeriggio il prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli incontrandoli nella Cattedrale di Viana. Anche a loro l'invito ad essere "giovani discepoli missionari", ricordando come Papa Francesco esorta i giovani a scoprire che ciascuno ha una missione da vivere sulla terra. E' necessario dunque mettere ordine nella propria vita e dare il giusto valore alle cose, fissando le priorità e tenendo presente che ogni persona non vive solo per se stessa, ma si sviluppa e si prende cura dei propri talenti per servire meglio gli altri.
Dire di no a comportamenti contrari al Vangelo
Infine il porporato li incoraggia "a non aver paura di rispondere alla chiamata di Dio alla vita sacerdotale e religiosa", e a rifiutare alcuni elementi culturali attuali dannosi, così come "alle divisioni etniche e tribali che danneggiano la vita delle comunità", al feticismo e alla stregoneria. Da qui l'importanza, sottolinea, di una loro buona formazione cristiana in grado di respingere comportamenti contrari allo spirito del Vangelo.
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