Santa Sede su Cop24: si seguano ambizioni più grandi
Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
Gratitudine agli Stati che hanno firmato il 'Rulebook', ovvero il regolamento che rende operativo l'accordo di Parigi, adottato nel 2015, con l’obiettivo di contenere l'aumento medio della temperatura globale al di sotto dei 2 gradi centigradi. Ma anche la constatazione che il regolamento non riflette adeguatamente l'urgenza necessaria per affrontare il cambiamento climatico. È questa la duplice osservazione che emerge dalla dichiarazione finale della Santa Sede sulla Conferenza Onu sul clima (Cop24), conclusasi lo scorso 14 dicembre a Katowice, in Polonia.
Ascoltare il grido della Terra
Il regolamento - si legge nella dichiarazione - non considera in modo adeguato i diritti umani. Il grido delle persone più vulnerabili e quello della Terra richiedono un’urgenza e un’ambizione più grandi. Come la Santa Sede ha più volte sottolineato - si legge inoltre nel documento - vanno di pari passo l'avanzamento della dignità della persona umana, l'alleviamento della povertà attraverso la promozione dello sviluppo umano integrale e l'attenuazione dell'impatto del cambiamento climatico.
Decarbonizzazione e sostenibilità
Nell'Enciclica Laudato Si' - si ricorda nella dichiarazione - Papa Francesco ha sottolineato l'importanza di rafforzare responsabilmente le politiche relative al cambiamento climatico, un problema globale con gravi implicazioni: ambientali, sociali, economiche, politiche e per la distribuzione dei beni. Dalla Santa Sede arriva, infine, l’incoraggiamento a gestire la decarbonizzazione dell’economia basata sui combustibili fossili e ad utilizzare meccanismi più forti per ridurre le emissioni di gas serra. Altre vie da intraprendere sono quelle tese a promuovere l'educazione alla sostenibilità e a favorire cambiamenti nello stile di vita.
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