Dichiarazioni di Paolo Ruffini, Andrea Tornielli e Andrea Monda
Sulle nomine del direttore editoriale del Dicastero per la Comunicazione e del nuovo direttore dell’Osservatore Romano, pubblichiamo di seguito le dichiarazioni di Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero, Andrea Tornielli e Andrea Monda.
Dichiarazione del Prefetto del Dicastero per la Comunicazione, Dott. Paolo Ruffini
Le nomine del Direttore Editoriale e del nuovo Direttore de “L’Osservatore Romano” sono due passi importanti nel processo di riforma dei media vaticani che mi è stato affidato pochi mesi fa dal Santo Padre con la nomina a Prefetto del Dicastero della Comunicazione.
Come ha detto il Papa, non bisogna avere paura di questa parola, riforma.
Riforma “non è imbiancare un po’ le cose, ma organizzarle in altro modo”.
Ricondurre ad unità la pluralità dei linguaggi senza perdere nulla delle loro specificità e delle loro storie è il compito che ogni giorno ci è affidato e che trova nella prima lettera di San Paolo ai Corinzi il suo riferimento più alto anche per chi come noi fa in fondo un lavoro artigianale. Un lavoro che trova il suo senso, la sua radice, la sua linfa, nella missione dell'annuncio. “Vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti” (Prima lettera ai Corinzi, 12,6).
Da qui occorre partire. Questa era e resta la nostra bussola.
Andrea Tornielli e Andrea Monda hanno in comune l'essere giornalisti che guardano oltre l'apparenza delle cose, che sanno declinare la pluralità dei linguaggi che caratterizza il nostro tempo con l'unità del pensiero e delle persone; che sanno approfondire; che sanno ascoltare. Entrambi sono oltre che giornalisti scrittori. Entrambi sanno parlare a tutte le generazioni, dunque anche ai giovani. Entrambi sono costruttori di ponti.
Con Andrea Tornielli la Direzione Editoriale (cui spetta il compito di coordinare tutti i media vaticani) avrà una guida sicura, autorevole e lungimirante; consapevole sia della grande storia che i media vaticani hanno alle loro spalle, sia del futuro che solo non avendone paura può essere costruito insieme e non subito.
Con Andrea Monda “L'Osservatore Romano” potrà proseguire innestando nuovi progetti nella sua storia secolare.
Il quotidiano della Santa Sede è uno dei pilastri della nostra comunicazione, chiamato a coinvolgersi sempre di più nel processo di integrazione del sistema informativo vaticano, come richiesto dal Santo Padre nel Motu proprio che ha istituito il Dicastero per la Comunicazione.
Nel passaggio di consegne, esprimo gratitudine al Prof. Giovanni Maria Vian che per un ciclo durato oltre 11 anni ha guidato con passione e competenza “L’Osservatore Romano”. Durante la sua direzione, il giornale della Santa Sede ha conosciuto un rinnovamento nei contenuti, nel linguaggio, nella veste grafica. Particolarmente significativo è stato il dialogo culturale intrapreso dal giornale con figure e realtà di alto livello, anche non ecclesiali, che ha arricchito e ampliato l’offerta di contenuto del giornale. Altrettanto importante l’apertura della redazione all’apporto di giornaliste donne, una feconda novità nella storia ultracentenaria del quotidiano.
La scelta di Andrea Monda come nuovo Direttore è una sfida e una risposta all’appello di Papa Francesco ad essere “Chiesa in uscita”, ad “avviare processi” inediti anche nella comunicazione. Il Prof. Monda ha saputo comunicare la bellezza del Vangelo e la ricchezza della vita cristiana in ambiti e con linguaggi diversi tra loro: dalla letteratura alla saggistica, dalla musica alla televisione. Come docente di religione Monda conosce bene anche quali sono le esigenze, le preoccupazioni e i sogni dei giovani di oggi. Esperienza di cui sono intessuti i testi per la Via Crucis del 2018 affidati dal Papa proprio a Monda e ai suoi studenti.
Ricordando quanto sottolineato dal Papa nell’ultimo Messaggio per la Giornata delle Comunicazioni Sociali, auguro ai nuovi direttori e a tutti gli uomini e le donne del Dicastero un cammino fecondo, insieme, al servizio della Chiesa, per promuovere un giornalismo “fatto da persone per le persone e che si comprende come servizio a tutte le persone, specialmente a quelle – sono la maggioranza – che non hanno voce”.
Dichiarazione del Dott. Andrea Tornielli
«Sono grato a Papa Francesco per questa nomina, ringrazio il Prefetto Paolo Ruffini per aver pensato a me. I media della Santa Sede hanno una lunga storia: basti citare l'importanza che ha avuto Radio Vaticana in tanti frangenti più o meno recenti del nostro passato. Questi media continuano a trasmettere il messaggio dei Successori di Pietro e anche a dar voce a chi non ne ha, grazie a un’offerta in tante lingue diverse, unica al mondo. Sono convinto che ci sia sempre più bisogno di un giornalismo che racconti i fatti prima di commentarli. Un giornalismo che, nell'epoca degli slogan, sia in grado di analizzare la realtà tenendo sempre conto di tutti i suoi fattori. Cercherò di mettermi al servizio dell'articolata struttura informativa della Santa Sede e delle grandi professionalità giornalistiche e tecniche che esprime, per aiutare a comunicare, con tutti i mezzi e usando tutte le piattaforme, in modo semplice e diretto, il magistero del Papa che - come dimostrano le quotidiane omelie di Santa Marta - accompagna il popolo di Dio in ogni parte del mondo».
Dichiarazione del Prof. Andrea Monda
«Ho appreso la notizia della mia nomina con un sentimento misto di gioia e timore, meraviglia e incredulità e soprattutto di intensa gratitudine. Pratico il giornalismo da oltre trent'anni e mi sono sempre occupato di tematiche culturali, religiose e teologiche, non disdegnando quel particolare ambito professionale chiamato “vaticanismo”, ma certamente non potevo immaginare di essere chiamato a dirigere il quotidiano della Santa Sede, quel “singolarissimo” giornale come lo ha definito San Paolo VI presentandolo (in occasione del centenario del 1961), come “un giornale di idee” che “non vuole soltanto dare notizie; vuole creare pensieri”. E la prima idea che mi viene mente è che “L'Osservatore Romano” è il quotidiano della Chiesa e la Chiesa è innanzitutto il popolo di Dio. Ora quindi, partendo da questo spunto, si tratta di corrispondere con spirito di servizio alla grande fiducia accordatami dal Santo Padre nell'affidarmi il compito di contribuire - attraverso la guida de “L'Osservatore Romano” - al completamento della riforma del sistema della Comunicazione della Santa Sede affidata al Prefetto Paolo Ruffini. Coniugare in maniera unitaria e dinamica la diversità di mezzi e la continuità delle loro storie è la sfida che abbiamo davanti e sarebbe bello immaginare che un giornale importante e autorevole come “L’Osservatore Romano” possa essere un giorno letto dai giovani di tutto il mondo che sognano un buon giornalismo. Si apre per me una grande avventura che sono felice di affrontare insieme al nuovo Direttore Editoriale, Andrea Tornielli, e ai colleghi tutti. Farò la mia parte fino in fondo per proseguire il lavoro svolto dal Professor Vian e da tutti i miei predecessori, fiducioso di poter dire anch’io, nel mio piccolo, che: “Mi consola il fatto che il Signore sa lavorare ed agire anche con strumenti insufficienti”».
Compiti della Direzione Editoriale affidata in qualità di Direttore al Dott. Andrea Tornielli sulla base dell’Articolo 9 dello Statuto del Dicastero per la Comunicazione
Art. 9
Alla Direzione Editoriale compete:
1° l’indirizzo e il coordinamento di tutte le linee editoriali di competenza della Segreteria per la Comunicazione;
2° lo sviluppo strategico delle nuove forme di comunicazione;
3° l’integrazione efficace dei media tradizionali con il mondo digitale, con l’attenzione costante alla dimensione universale della comunicazione della Santa Sede.
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