Cerca

Taranto. Visita del card.Parolin al Quartiere Paolo VI

Nel 1968, Paolo VI volle celebrare la messa della notte di Natale fra gli altoforni dello stabilimento siderurgico Italsider. Oggi, a 50 anni di distanza, il segretario di Stato, card. Pietro Parolin, ha incontrato i cittadini del quartiere di Taranto dedicato al Papa divenuto Santo

Emanuela Campanile -Città del Vaticano

Nella prima giornata dedicata alle celebrazioni per il 50.mo anniversario della visita di Paolo VI a Taranto, il segretario di Stato vaticano, card. Pietro Parolin, insieme all'arcivescovo della città pugliese, mons. Filippo Santoro, ha incontrato nella parrocchia di San Massimiliano Kolbe i cittadini del primo quartiere industriale ribattezzato "Quartiere Paolo VI":

"Se fino a quel momento - ha ricordato il cardinale - il primo nucleo abitativo era chiamato 'Le macchie', dopo la visita di Papa Paolo VI, che celebrò la Messa della notte di Natale nello stabilimento Italsider di Taranto, il quartiere venne intitolato e divenne per tutti il 'Quartiere Paolo VI'. E' il segno della storia recente della città di Taranto".

La storia di quella che si pensava dovesse diventare la Taranto siderurgica, inizia nel giugno del 1966: un sogno di riscatto, un orizzonte di nuove possibilità. Nei primi anni, il quartiere aveva  solo l'aspetto del dormitorio ma la sensazione fortunatamente sfumerà con il tempo:

"Oggi, nel ricordo di un Papa Santo, questo luogo torna ad essere al centro delle attenzioni, non solo per l’odierna commemorazione, ma perché dopo anni di affanni questo quartiere - ha proseguito il card. Parolin - manifesta la forza della città di Taranto, con l’energia e vitalità delle famiglie giovani che meritano una rinnovata attenzione e con le sfide ad esse legate".

Un'autentica ecologia integrale

In tale contesto sociale, il card. Parolin ha sottolineato la necessità di un'autentica "ecologia integrale" che comprenda la dimensione umana e la collaborazione dell'intera società civile:

"Un'autentica ecologia integrale, come viene richiamata da Papa Francesco nella sua Enciclica Laudato si’, che comprenda anche la dimensione umana e sociale, postula che tutti gli operatori economici, con l'accompagnamento e il potere di indirizzo e di controllo delle pubbliche Autorità e la collaborazione dell'intera società civile, sappiano pensare e promuovere un benessere che sia non soltanto dell'impresa o della produzione che ad essa si riconduce, ma che sia anche a disposizione di tutti coloro che vi prestano il loro lavoro e che di questo vivono".

Il ruolo delle parrocchie

Fondamentale, ha ricordato ancora il segretario di Stato, il ruolo delle parrocchie che, in quest'area nata come luogo di accoglienza per gli operai del centro siderurgico, diedero e continuano a dare "il senso della comunità e la possibilità di una crescita equilibrata":

"Esse sono chiamate ad essere motori di solidarietà e a suscitare proficue reti di relazioni. Le parrocchie – proprio perché chiamate a portare la speranza che viene dall’incontro con il Signore – sono anche chiamate ad essere sorgente di una concreta azione che, partendo dalle reali problematiche della comunità, sia di aiuto e sostegno ad ogni buona iniziativa e progetto creativo di opportunità e di lavoro, per una crescita civile e sociale il più possibile inclusiva e duratura".

L'insegnamento di Paolo VI

E' con una citazione, tratta dall'omelia di Paolo VI della Messa di Natale del 25 dicembre 1969 celebrata nel centro siderurgico, che il segretario di Stato ha concluso il suo discorso mettendo in evidenza l'attualità dell'insegnamento del Santo Pontefice :

“Quanto più l’opera umana qui si afferma nelle sue dimensioni di progresso scientifico, di potenza, di forza, di organizzazione, di utilità, di meraviglia - di modernità insomma - tanto più merita e reclama che Gesù, l’operaio profeta, il maestro e l’amico dell’umanità, il Salvatore del mondo, il Verbo di Dio, che si incarna nella nostra umana natura, l’Uomo del dolore e dell’amore, il Messia misterioso e arbitro della storia, annunci qui, e di qui al mondo, il suo messaggio di rinnovazione e di speranza (Paolo VI - 25 dicembre 1968)”

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

22 dicembre 2018, 17:50