Terza predica di Avvento: Gesù Cristo è il Dio vivente
Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
Gesù Cristo è il luogo definitivo dell’incontro tra Dio e l’uomo. Lungo questo “ponte”, che unisce l’eternità del Padre al tempo degli uomini, si snoda la terza predica di Avvento, presso la Cappella Redemptoris Mater del Palazzo Apostolico, alla presenza di Papa Francesco. “Gesù Cristo - afferma padre Raniero Cantalamessa - è il Dio vivente”. Cristo ha dato la sua vita “in riscatto” e per amore di tutti gli uomini, senza distinzioni.
Dio accoglie i giusti
“Più che della salvezza di coloro che non hanno conosciuto Cristo - sottolinea il predicatore - ci sarebbe da preoccuparsi, della salvezza di quelli che l’hanno conosciuto, se vivono come se non fosse mai esistito, dimentichi del tutto del loro battesimo, estranei alla Chiesa e a ogni pratica religiosa”. Quanto alla salvezza dei primi, ricorda padre Cantalamessa, la Scrittura ci assicura che “Dio non fa preferenza di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga”.
L’umiltà di Dio
“La sua offerta di salvezza è universale”: Dio si preoccupa che tutti gli uomini siano salvi, non che sappiano chi è il loro salvatore: “Dio - osserva padre Cantalamessa - è umile nel creare. Non mette la sua etichetta su tutto, come fanno gli uomini. Nelle creature non sta scritto che sono fatte da Dio. È lasciato ad esse di scoprirlo”.
Nello Spirito Santo Gesù ci rivela il Padre
“L’ambiente vitale” in cui nasce e si sviluppa ogni autentica teologia cristiana è lo Spirito Santo: “nello Spirito Santo - afferma il predicatore della Casa Pontificia - è ancora Gesù che continua a rivelarci il Padre, perché lo Spirito Santo è ormai lo Spirito del Risorto, lo Spirito che continua e applica l’opera del Gesù terreno”. “Il Dio vivente, a differenza degli idoli, è un Dio che respira e lo Spirito Santo è il suo respiro”. “Lo Spirito Santo - aggiunge - è, nella storia, il respiro del Risorto”.
Dio è reale
Lo Spirito del Dio vivente - afferma il predicatore - “crea nell’intimo dell’uomo quello stato di grazia per cui un giorno si ha la grande illuminazione”: “si scopre che Dio esiste, è reale”. A chi cercasse Dio altrove, solo tra le pagine dei libri o tra i ragionamenti umani - conclude padre Cantalamessa - bisognerebbe ripetere ciò che l’angelo disse alle donne: “Perché cercate tra i morti colui che è vivente?”
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