Il rapporto tra “Laudato Sì e grandi città” in un volume della Lev
Michele Raviart – Città del Vaticano
Il 52% della popolazione mondiale vive nelle città e si stima che la percentuale raggiungerà il 72%. Un dato statistico dal quale spesso deriva una crescita fuori controllo del tessuto urbanistico che, come afferma Papa Francesco nell’Enciclica Laudato Si’ del 2015, nuoce tanto alla cura del Creato quanto a uno sviluppo umano integrale ed ecologico. A partire da queste considerazioni il cardinale Lluìs Martìnez Sistach, arcivescovo emerito di Barcellona e presidente della fondazione “Antoni Gaudì para la Grandes Ciudades” ha riunito nel luglio 2017 a Rio de Janerio studiosi e esponenti religiosi sul tema “Laudato Si’ e grandi città”. Gli atti di questo convegno sono ora pubblicati in un volume della Libreria editrice vaticana per la collana “il nostro tempo”, presentato oggi nella sede di Vatican News.
Acqua, aria e rifiuti
Tre i grandi temi affrontati nella città brasiliana, scelta non casuale in quanto in America Latina l’80% delle persone vive in aree urbane: l’acqua potabile, la qualità dell’aria e il costante aumento dei rifiuti. Questioni che vanno affrontate in maniera pratica e legate al cambiamento climatico, ma anche da un punto di vista etico.
La responsabilità di ciascuno
“Bisogna che l’umanità prenda maggiore coscienza della propria responsabilità morale”, scrive il cardinale Sistach, “tanto nel non aggravare il problema circa il maltrattamento del nostro pianeta, quanto nel contribuire con la responsabilità personale e collettiva alla soluzione dei problemi ecologici”. Una presa di coscienza, ha ricordato il Papa, che non può prescindere tanto dall’impegno di politici e amministratori quanto dal sostegno dei singoli cittadini.
Un’enciclica attenta ai più poveri
“Laudato Si’ è particolarmente attenta al tema delle città e soprattutto delle megalopoli”, scrive invece mons. Marcelo Sànchez Sorondo, cancelliere dell’Accademia Pontificia delle Scienze e dell’Accademia Pontificia delle Scienze sociali. “Attento alla crisi dei più poveri, in particolare nella periferia delle grandi città causata dal cambiamento climatico di cui è responsabile l’azione umana mossa dall’avarizia”, ribadisce mons. Sorondo, “Francesco ritorna al cuore del Vangelo, amore verso le creature, alla povertà delle beatitudini”.
Il contributo delle grandi religioni
Una sfida, quella ecologica, che interroga tutte le grandi religioni, come testimoniano i contributi della parte finale del volume, in cui dibattono il card. Orani Joao Tempesta, arcivescovo di Rio de Janeiro, il rabbino Abraham Skorka e Omar Ahmed, copresidente dell’istituto di dialogo interreligioso di Buenos Aires.
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