Il Corpo Diplomatico al Papa: pronti a lavorare per un mondo giusto e di pace
Benedetta Capelli – Città del Vaticano
Sono i temi forti del Pontificato di Francesco a guidare il saluto dell’Ambasciatore di Cipro, George Poulides, Decano del Corpo Diplomatico presso la Santa Sede. Una carrellata sull’anno appena concluso nel quale il Pontefice ha “portato avanti – spiega l’Ambasciatore - il Suo impegno infaticabile per la difesa della dignità umana”. Sono quindi le piaghe del mondo a preoccupare il Corpo Diplomatico come la ricerca di soluzioni per contrastare la “cultura dello scarto”, più volte viene sottolineato il valore irrinunciabile dell’ecumenismo e la speranza riposta nei giovani e nel loro futuro.
Un mondo giusto e pacifico
E’ l’impegno che – afferma l’Ambasciatore Poulides – ci consegnano le celebrazioni del centenario della fine della Prima Guerra Mondiale e i 70 anni dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. E’ la dignità umana, “la pietra angolare” su cui “costruire un mondo autenticamente giusto, libero e pacifico”. Non bisogna nascondere che “ancora molto resta da fare” sul fronte delle diseguaglianze e ingiustizie. “La povertà, la fame, i conflitti armati, l’esistenza di nuove forme di schiavitù, la limitazione delle libertà religiose, il degrado ambientale, la minaccia nucleare – evidenzia il Decano - sono drammatiche sfide che devono essere costantemente raccolte”.
Lo sviluppo umano integrale
C’è un’unica grande questione “spirituale, sociale e ambientale” che va vista nella sua interezza ed è quello che la Chiesa chiama “sviluppo umano integrale”, la risoluzione dei problemi passa infatti nel guardare all’uomo nella sua totalità. L’Ambasciatore ricorda che Francesco ha più volte esortato ad avere “uno sguardo solidale, partendo dai più poveri e periferici” per contrastare la “cultura dello scarto” e la “globalizzazione dell’indifferenza.
Le migrazioni globali
Il Corpo Diplomatico riconosce “il grande contributo della Santa Sede nel promuovere un’azione efficace nell’ambito delle migrazioni globali”; una strategia basata su 4 punti: accogliere, proteggere, promuovere, integrare. Ricordando poi i pronunciamenti nei vari viaggi di Papa Francesco, il Decano sottolinea la necessità di promuovere “un’ecologia integrale”; di “proseguire il cammino verso la riconciliazione attraverso il dialogo” sviluppando nel campo ecumenico “una feconda comunione delle differenze”.
Ponti di dialogo tra le religioni
Evidenziando il valore dell’incontro di Bari tra i Primati delle Chiese cattoliche, ortodosse e d’Oriente, l’Ambasciatore Poulides, ricorda la denuncia del “silenzio complice” del mondo di fronte alla guerra. ”Lei – afferma riferendosi a Papa Francesco - ha stabilito ponti di dialogo tra le religioni, essenziali per costruire e difendere la pace, pur mantenendo intatte le differenti identità”.
I giovani, futuro di speranza
Famiglia e giovani sono gli altri temi toccati dal Decano. Ricordando le parole del Papa in Irlanda con l’auspicio che “il mondo intero agisca come un’unica famiglia, specie nei riguardi dei fratelli più deboli”, l’Ambasciatore ricorda il Sinodo dei giovani. “Ella – afferma - li ha invitati a sognare un futuro di speranza che faccia tesoro della sapienza ancestrale dei loro nonni. Giovani e anziani insieme possono costruire un futuro a misura dell’uomo”. “L’anima del giovane è la statua più preziosa di tutte”, con questa frase di san Giovanni Crisostomo, il Decano Poulides, in vista della Giornata Mondiale della Gioventù di Panama, esorta ad amare i giovani, ad aiutarli “a prendersi cura a loro volta della nostra casa comune, la Terra, costruendo in essa un domani in cui la dignità della donna e dell’uomo possa ritrovare la sua centralità”.
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