Santa Sede: ignoranza e pregiudizi favoriscono l'antisemitismo
Paolo Ondarza – Città del Vaticano
Occorre farsi carico del bisogno di sicurezza delle Comunità Ebraiche minacciate dall’antisemitismo. E’ l’appello rivolto da padre Norbert Hofmann, capo delegazione della Santa Sede e segretario della Commissione per i rapporti religiosi con gli ebrei, ai rappresentanti dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, riuniti a Bratislava.
Tutelare dignità umana, garantire libertà religiosa
Ricordando l’appello del Papa a mantenere vivo il ricordo delle tragedie del passato affinchè imparando dalla storia non si ripetano gli stessi errori, il sacerdote ha evidenziato che contrastare l’antisemitismo vuol dire innanzitutto comprendere “la situazione e le sfide concrete vissute dalle comunità ebraiche”, e poi, in senso lato, “proteggere e difendere la dignità umana, la libertà di religione e salvaguardare il principio di non discriminazione”. Secondo padre Hofmann tale impegno per i cristiani è stimolato dall’unicità delle relazioni tra cristianesimo ed ebraismo: ”un cristiano - come ha osservato il Santo Padre rivolgendosi alla Comunità Ebraica di Roma l’11 ottobre 2013 - non può essere antisemita”.
Discriminazione religiosa minaccia sicurezza internazionale
Il capo delegazione della Santa Sede ha lodato l’approccio globale dell’Osce al problema dell’intolleranza, dell’odio e della violenza: la discriminazione degli ebrei, così come quella nei confronti di cristiani, musulmani o membri di altre religioni infatti “minaccia la sicurezza e può dar luogo a violenze di ampia scala capaci di minare la stabilità internazionale”. Apprezzamento è stato espresso per la guida: “Comprendere i crimini di odio anti-semitici e affrontare i bisogni di sicurezza delle comunità ebraiche” pubblicata dell’Odihr, l’agenzia Osce per le Istituzioni Democratiche e i Diritti Umani. La Santa Sede saluta favorevolmente gli sforzi che in futuro potranno essere messi in campo anche per “affrontare la sicurezza delle comunità cristiane, considerando la gravità delle situazioni vissute in alcune aree dell’Osce: attacchi a chiese, santuari ed edifici cristiani”.
Ignoranza e pregiudizi favoriscono antisemitismo
Comprendere e conoscere l’ebraismo, ha concluso il capo delegazione della Santa Sede, è “cruciale per rendere efficaci gli sforzi finalizzati a contrastare l’antisemitismo”, favorito da “ignoranza e pregiudizi”. Al riguardo, Padre Hofmann ha riconosciuto il valore dell’impegno dell’Odihr nel facilitare lo scambio di buone pratiche tra gli Stati.
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